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CONSORZIO DI BONIFICA DEMOLISCE COSTRUZIONI ABUSIVE NELLA RISERVETTA DI MANFREDONIA. VINCENZI: “E’ L’ITALIA CHE SI RISCATTA E CHE PIACE”

Pubblicato il 21/02/2017

Tredici fabbricati abusivi per un volume complessivo di 1.500 metri cubi, nonchè 1.500 metri quadri di piazzali in calcestruzzo sono stati demoliti, dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, nella Riservetta di Manfredonia, ricompresa nel progetto LIFE Zone Umide Sipontine, coordinato dall'Ufficio Parchi della Regione Puglia e finanziato dall'Unione Europea. "Particolarmente significativo – sottolinea Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela dei Territori e delle Acque Irrigue (ANBI) - è che le demolizioni sono state eseguite a solo poco più di un anno dall'emanazione delle ordinanze di sgombero dei manufatti abusivi: un tempo estremamente ridotto rispetto all'ordinaria tempistica per questo genere di operazioni."

Ciò è stato possibile anche grazie ad un particolare strumento giuridico, utilizzato a tutela dell'area dal Consorzio Capitanata (ordinanze ex art. 823 2°c. Cod.Civ.), primo esempio in Italia di provvedimento di tal specie adottato da un consorzio di bonifica e la cui efficacia esecutiva ha superato anche il vaglio del T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) Puglia, al quale alcuni occupatori si erano rivolti nel 2015. Nel corso delle operazioni (con l'ausilio di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili Urbani) sono stati completamente rimossi anche i numerosi muri, recinzioni, cancelli, che erano stati installati al fine di occupare illecitamente l'area, oltre ad essere asportati ingenti volumi di materiali edili di risulta e rifiuti accumulati nel corso degli anni: in totale sono state conferite in discarica circa 2000 tonnellate di materiale.

Prosegue il presidente ANBI: "Si tratta di un grande segnale di ripristino della legalità in un'area che, per decenni, era stata sottratta alla fruizione pubblica e che è stata interessata da diffuse forme di illegalità, nonostante fosse sottoposta a numerosi vincoli ambientali e paesaggistici, oltre che inserita nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano. Quanto accaduto è segno dell'Italia, che si riscatta, che piace e di cui i consorzi di bonifica sono protagonisti."

Ora è finalmente possibile voltare pagina e lavorare alacremente per la riqualificazione della zona, (una vasta area di oltre 40 ettari, collocata tra la foce del torrente Candelaro, la riserva dello Stato a Frattarolo e l'Oasi Lago Salso) con enormi potenzialità di valorizzazione ambientale.

Storicamente l'area veniva utilizzata come valle da pesca, costituita da una serie di bacini collegati da canali, successivamente in buona parte interrati. Il progetto LIFE prevede il ripristino della zona umida attraverso la riapertura dei canali, lo scavo delle valli e l'apposizione di organi di regolazione dell'afflusso e deflusso delle acque, in modo da ricostituire il tipico ambiente di transizione costiero, caratterizzato da un'alternanza di aree allagate e terreni asciutti. Gli interventi previsti saranno realizzati dove era presente l'ambiente di specchi d'acqua aperti e circondati da vegetazione, in modo da incrementare la disponibilità di habitat idonei per la nidificazione, lo svernamento e la sosta durante le migrazioni dell'avifauna.

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