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IL PUNTO SULLA STAGIONE IRRIGUA: A CONFRONTO AGRICOLTORI E CONSORZIO DI BONIFICA

Pubblicato il 01/08/2016

Superato il "giro di boa" della stagione irrigua, il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale ha organizzato per la prima volta un incontro con tutti i rappresentanti del mondo agricolo reggiano e parte del modenese per elencare l'incessante, corposa e mirata opera di irrigazione nell'esteso comprensorio territoriale gestito. In un contesto, in cui l'anno aveva presentato un avvio particolarmente siccitoso (falde scariche e temperature sopra le medie, quasi a ricalcare in modo speculare quello precedente, che si era confermato come il più critico degli ultimi 150 anni), le precipitazioni primaverili hanno mitigato le possibili criticità. Ciò non toglie che le temperature alte di questo luglio (3°-4 ° al di sopra della media) e il prolungarsi di periodi senza o con scarsissime piogge, per lo più nelle zone montane, abbiano causato comunque una situazione di stress idrico da gestire con grande oculatezza per non incorrere nell'incombente pericolo della mancanza di risorsa per le nostre colture tipiche e per il comparto agroalimentare. I numeri delle attività consortili svolte o tuttora in corso sono di quelli importanti: il dato, che maggiormente colpisce, è quello relativo ai 102.852.363 metri cubi di acqua prelevata dalle diverse derivazioni presenti e immessa nella fitta rete di 2500 chilometri di canali irrigui a completo sostegno del settore agroalimentare; il cibo è infatti oggi più che mai irriguo.

"Lo scopo dell'incontro – sottolinea il commissario regionale del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, Franco Zambelli - è quello di poter contare su un ente consortile partecipato, che metta a disposizione del mondo agricolo non solo la risorsa necessaria, ma anche l'ottimo bagaglio di esperienza tecnico-scientifica, che possiede. Per questo, le segnalazioni degli agricoltori diventano fondamentali per adeguare progressivamente le azioni irrigue da compiere."

Fino ad ora le richieste irrigue al Consorzio, da parte delle imprese agricole, sono state oltre 10.100, mentre le superfici lambite e irrigate hanno raggiunto quota 21.846 ettari; particolarmente rilevanti sono anche i risparmi energetici, determinati dalla gestione minuziosa della risorsa attraverso il sofisticato sistema del telecontrollo. Va segnalato, tra le problematiche, anche il verificarsi di numerosi "fontanazzi", che causano un grande impegno delle maestranze consortili per arginare questo fenomeno.

"Tra le peculiarità di questa stagione - ha detto Paola Zanetti, ingegnere dell'ente consorziale – c è' la novità dell'importante utilizzo, a fini irrigui, delle acque provenienti dall'impianto di depurazione IREN di Mancasale e che servono 260 appezzamenti di colture per un'estensione di 820 ettari."

Questo servizio, che ora è a circa al 50% del suo potenziale, in pochi anni consentirà al territorio di poter contare su un approvvigionamento idrico di circa 6 milioni di metri cubi, lo stesso che garantirebbe una diga di medie dimensioni. 

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