In Emilia Romagna, i 500.000 ettari irrigati, per 2/3 gestiti dai consorzi di bonifica, producono ben l'80% della produzione agroalimentare: è questo il dato rilevante uscito dalle stime diffuse all'incontro "Il cibo in Emilia Romagna è irriguo", organizzato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con il Consorzio Canale Emiliano Romagnolo nell'ambito di "H2o", l'esposizione settoriale, tenutasi a Bologna. Davanti ad un pubblico numeroso, composto per lo più da giovani,alcuni tra i maggiori esperti di utilizzo "intelligente" e della risorsa idrica si sono confrontati con le realtà accademiche, legislative e soprattutto socio-economiche della regione, concordando sul fatto non sottovalutabile che dell'acqua, anche alla luce delle più aggiornate statistiche ambientali riguardanti i cambiamenti climatici globali, va assolutamente fatto un utilizzo oculato. Il risparmio idrico non è un elemento fondamentale sulla strada europea, che va verso una economia di settore maggiormente efficiente, "green", tracciabile , sostenibile e quindi competitiva tra quelle di eccellenza. Al termine degli interventi, il presidente di ANBI ER e del Consorzio di 2° grado C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo, Massimiliano Pederzoli, ha rimarcato quanto sia fondamentale possedere uno sguardo di insieme, volto all'utilizzo intelligente dell'acqua e quanto sia, al contempo, rilevante continuare l'opera di ricerca scientifica che i laboratori C.E.R. e i singoli consorzi stanno portando avanti.
"L'acqua - ha ribadito Pederzoli – è una risorsa che l'agricoltura non consuma, ma che utilizza per produrre cibo, restituendone una larga parte all'ambiente, che ci circonda e di cui dobbiamo prenderci cura attraverso la nostra opera quotidiana. In questo contesto, il dato regionale diffuso da ANBI Emilia Romagna è quanto mai significativo."