Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno segue con attenzione il maltempo di queste ore: le abbondanti precipitazioni che, in maniera diffusa ad intervalli regolari, hanno interessato tutta la Toscana, nella notte e nelle prime ore della mattinata di oggi hanno determinato un considerevole innalzamento dei livelli di tutti i principali fiumi e torrenti del Medio Valdarno (Ombrone Pistoiese, Bisenzio, Elsa, Pesa e Greve-Ema), che con le loro acque hanno di conseguenza generato una considerevole ondata di piena nel fiume Arno, che da monte a valle sta via via superando il secondo livello di guardia alle diverse stazioni di rilevamento.
È importante precisare che i mezzi operativi raggiunti dalle acque in zona San Niccolò, sulla banchina di depositi, conosciuta anche come la spiaggia di Firenze e sulla strada di cantiere che segue i lungarni Cellini, Serristori fino a raggiungere il cantiere di Lungarno Torrigiani, non sono del Consorzio, né dell'impresa, cui è affidato il lavoro di risagomatura della sponda, condotto già nei giorni scorsi su indicazione del Genio Civile della Regione Toscana. Il Consorzio, seguendo l'andamento dell'ondata di piena, aveva avvertito, già alle prime luci dell'alba, i titolari dei mezzi.
A destare maggiore attenzione sono stati i fossi e rii di pianura, con particolare riferimento al Pistoiese, al Pratese, alla Piana Fiorentina e all'Empolese. In azione senza sosta è l'impianto idrovoro di Castelletti (nel comune di Signa), che serve a sollevare, in Ombrone, le acque dei canali di bonifica della piana di Campi Bisenzio e Prato. Sempre a Prato sono entrate in funzione la cassa di espansione sul Torrente Filimortula e la cassa dell'Antinoro. Attivate in mattinata anche le pompe sul Fosso Senice, nel comune di Quarrata, dove le acque sono arrivate al limite del ciglio di sponda di numerosi corsi d'acqua in manutenzione al Consorzio, tuttavia senza alcuna esondazione di rilievo.
Tecnici ed operatori del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno sono in servizio per l'intera giornata per monitorare i livelli e il corretto funzionamento degli impianti di propria gestione. Si prevede infatti che, al passaggio dell'ondata di piena a valle della città di Firenze, possano entrare in azione anche gli impianti idrovori della Viaccia e del Fosso di Piano in modo da evitare che il Bisenzio e l'Ombrone, impossibilitati a scaricare in Arno, abbiano pericolosi fenomeni di rigurgito.