La siccità e l'ormai cronica carenza di piogge non hanno risparmiato il bacino idrico della Gallura neanche durante il mese di ottobre: dalle ultime analisi pubblicate dall'Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna emerge una nuovo scenario sconfortante sui livelli registrati all'interno della diga del Liscia, negli ultimi trenta giorni calati del 2,57% con una perdita di 2,67 milioni di metri cubi d'acqua.
A preoccupare maggiormente il Consorzio di bonifica della Gallura è la tendenza negativa rispetto alle annate precedenti: le stime regionali raccontano che, alla fine del mese di ottobre 2013, il bacino del Liscia conteneva 71,49 milioni di metri cubi d'acqua; nell'ottobre 2014, i livelli erano diminuiti fino a 65,37 milioni di metri cubi d'acqua; nel 2015 si erano quasi dimezzati, fermandosi a 35,84 e quest'anno, in data 31 ottobre 2016, le ultime verifiche si attestano sui 28,22 milioni di metri cubi invasati con una perdita del 41,61% sulla capacità totale della diga rispetto al 2013.
Alla luce di queste analisi, il presidente del Consorzio di bonifica della Gallura, Marco Marrone, si rivolge alla Regione Sardegna ed ai componenti della Commissione Regionale Lavori Pubblici riunitisi più di quindici giorni fa ad Olbia insieme al Tavolo delle Associazioni Galluresi e alle istituzioni locali: «È necessario che la Regione Sardegna mantenga gli impegni presi durante l'incontro di lunedì 24 ottobre e che indichi la data certa di avvio dei lavori sul Rio Podrongianos. Questo intervento consentirebbe di immettere, all'interno della rete del Consorzio di bonifica, sei milioni di metri cubi d'acqua, destinati interamente alla città di Olbia. Si tratta di un lavoro attuabile in tempi ristretti che, pur non risolvendo il problema dell'ormai cronica carenza d'acqua all'interno della Diga del Liscia, darebbe più respiro a tutto il territorio in vista della prossima stagione estiva. Viste le oggettive difficoltà denunciate dai vari settori dell'economia agricola, industriale e turistica locale – conclude Marco Marrone – auspichiamo che anche questa volta non prevalga la regola del rinvio e che non si speri nella pioggia per rimandare l'irrimandabile.»