Grande successo e straordinaria partecipazione di cittadini e istituzioni ha riscosso "Ombrone 2016", cartellone di appuntamenti, voluto dalla Regione Toscana ed organizzato dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, a 50 anni dalla grande alluvione del 1966.
"La storia di una tragedia, la forza di un popolo" è stato il titolo della lunga kermesse, partita lo scorso 22 settembre con la presentazione del libro "La Grande Alluvione", tenutasi nella sede storica del Consorzio di bonifica a Grosseto. Proprio la grande partecipazione, sin dal primo evento, ha dimostrato che l'interesse verso il fiume Ombrone è tutt'altro che sopito.
Il secondo appuntamento è stato la mostra fotografica a Buonconvento, paese del senese legato a doppio filo con Grosseto proprio dai capricci reiterati dell'Ombrone; nel frattempo in città, l'Archivio di Stato proponeva una mostra cartografica di grandissimo valore culturale e storico. Il Treno Natura del 7 ottobre, organizzato dal Consorzio di bonifica 6, è stato uno degli eventi più belli e significativi: tutti in carrozza, con una littorina del 1946, da Grosseto a Buonconvento, lungo il percorso di binari, che seguono quello dell'Ombrone; questa ferrovia, nel 1966, fu spazzata via dalla furia delle acque impazzite.
Il Parco della Maremma ha fatto la sua parte, con ben due giornate dedicate a visite guidate sul fiume, nel tratto in cui questo lo attraversa, sino a mare. Castiglione della Pescaia ha ospitato due eventi legati al Bruna, altro fiume capace di far male: un territorio da sempre legato a Grosseto, dai tempi dei Lorena, da quando iniziò la vera opera di bonifica, che nei secoli ha mutato la geografia tra la Casa Rossa Ximenes e Ponte Tura. A pochi passi, affacciata sull'Ombrone nell'ansa della Steccaia, la Piramide eretta nel 1830 da Leopoldo II e restaurata oggi dal Consorzio di bonifica; l'evento ha avuto un grande significato, con la partecipazione del sindaco, Vivarelli Colonna, ma soprattutto delle scuole di Grosseto. Anche Cinigiano ha fatto la sua parte, con una doppia mostra espositiva; la Pro Loco di Grosseto ha ospitato due ore di approfondimento fra storia, ricordi e filmati. Ancora: l'associazione Alcedo, col museo di storia naturale, ha raccontato la storia del fiume Ombrone; lo stesso museo ha parlato con le scuole di prevenzione e pianificazione. Poco distante, a Braccagni, c'è stato il ricordo del Gruppo delle Tradizioni Popolari Galli Silvestro; sino ai giorni clou, il 4 e 5 novembre: le date più significative, per i 50 anni esatti da quel 4 novembre del 1966, con gli eventi organizzati dal Rotary Club Grosseto e dalla Fondazione "Carlo Berliri Zoppi", ospitati, il primo, nello splendido scenario del Teatro degli Industri, mentre il secondo (uno straordinario concerto con l'orchestra Città di Grosseto e la Corale Puccini) si è svolto in Cattedrale. Il drammatico terremoto nel centro Italia ha giustamente dirottato le risorse della Protezione Civile in aiuto a quelle popolazioni, facendo di fatto saltare gli eventi coordinati con la Prefettura. L'Acquedotto del Fiora ha invece presentato un libro sui propri 120 anni di storia, che inevitabilmente s'intersecano con quelli dell'Ombrone. Bellissima l'iniziativa degli Ordini (Architetti, Ingegneri e Geometri) sulla percezione del fiume Ombrone come opportunità: un convegno di valutazione e sintesi, con concorso di idee più una mostra con premiazione finale dei migliori lavori e consegna di una borsa di studio; il tutto nell'ottica di inquadrare l'Ombrone oggi come una possibile risorsa futura. Il Comune di Grosseto ha sposato lo spettacolo di Francesco Niccolini, "Il filo dell'Acqua", andato in scena al Teatro degli Industri; poi ancora: il convegno, al Polo Universitario, sul rapporto tra uomo e ambiente nel territorio grossetano sino al gran finale con la presentazione del libro di Antonio Valentino Simoncelli, un'opera dall'incredibile valore storico, costruita assieme al contributo di Banca Tema e che racconta, attraverso gli ultimi 300 anni, il duro percorso della gente di Maremma al fine di renderla come la conosciamo oggi. L'anno si è chiuso ad Asciano, città fra tre fiumi (questo anche il titolo dell'iniziativa), un'altra realtà del senese troppo spesso esposta ai capricci non solo dell'Ombrone.
"È stato un percorso incredibile – chiosa soddisfatto Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud – Un grandissimo lavoro, che ha visto tanta partecipazione da parte della gente. Sono e siamo onorati di esser stati i capofila di Ombrone 2016 e speriamo che tutti possano aver apprezzato i tanti eventi organizzati. Adesso, ci aspetta ancora la mostra fotografica a gennaio e poi, quanto prima, un convegno di grande attualità proprio sullo stato di salute del nostro caro fiume Ombrone."
"Ombrone 2016" viaggia ora verso il suo naturale epilogo che avverrà, nel gennaio 2017, con la mostra fotografica dei Fratelli Gori, dedicata proprio all'alluvione.