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CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LA CARENZA D’ACQUA

Pubblicato il 04/04/2017

Siamo all'indomani dell'inverno più siccitoso degli ultimi trent'anni: il manto nevoso nel bacino montano del fiume Piave risulta assai ridotto e il valore medio è pari a circa la metà della media degli ultimi anni. I volumi presenti nei principali invasi del bacino del Piave (Pieve di Cadore, Mis e Santa Croce) tenderanno progressivamente a diminuire già dalle prossime settimane.

Il bel tempo e le alte temperature di marzo, decisamente anomale, stanno mettendo in difficoltà anche molti agricoltori, che coltivano fiori e la realizzazione dei giardini spinge diversi cittadini a chiedere "acqua" al Consorzio. La pioggia si fa desiderare e gli indici meteorologici (manto nevoso, volumi nei laghi montani, deflussi superficiali, freatimetria) forniscono un'indicazione di condizioni siccitose ormai critiche, in vista della stagione, che avanza.

Giuseppe Romano, presidente del Consorzio di bonifica Piave, è fortemente preoccupato e anticipa: "Una situazione, che si sta ripetendo con frequenza ormai biennale è chiaro sintomo di un' insufficienza strutturale delle risorse nel bacino del fiume Piave; le portate registrate su tutti i principali fiumi veneti sono nettamente inferiori alle medie storiche. La riapertura dei canali derivati dal fiume Piave è in corso, ma a ritmi ridotti in quanto prevediamo che a breve non sarà possibile soddisfare i fabbisogni in aumento: secondo le indicazioni della norma, sarà data priorità agli usi irrigui e solo se ed in quanto possibile a quelli industriali o urbani (orti e giardini)."

Dagli uffici del Consorzio Piave, intanto, le indicazioni rivolte ai cittadini, che chiedono disponibilità irrigua sono le seguenti: all'oggi, il nostro obiettivo primario è conservare il volume dei laghi il più a lungo possibile, al fine di poterlo utilizzare, quando il fabbisogno delle colture agricole sarà massimo. Per questo, verrà ridotta o ritardata l'apertura dei canali minori al fine di evitare sprechi o usi non prioritari.

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