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FOLLI SCRIVE ALLA REGIONE LOMBARDIA

Pubblicato il 27/04/2017

"Nel dare atto che Regione Lombardia ha affrontato tempestivamente e con piena assunzione di responsabilità la situazione, tenendola costantemente monitorata, convocando tavoli di lavoro e confrontandosi più volte, in piena collaborazione, con tutti gli enti interessati, con la presente chiediamo che vengano sollecitamente investiti del problema gli organi competenti al più alto livello, Ministeri e Autorità di bacino in primo luogo, al fine di decidere un percorso condiviso e mettere a punto le misure necessarie, particolarmente urgenti qualora l'attuale situazione meteoclimatica dovesse perdurare ancora per qualche giorno": è quanto si legge nelle lettera inviata dal presidente di ANBI Lombardia, Alessandro Folli, agli assessori regionali lombardi, Viviana Beccalossi, Gianni Fava e Claudia Maria Terzi.

I fattori meteoclimatici, che hanno interessato le regioni del nord Italia, hanno mostrato una netta tendenza alla stabilità per tutto il periodo invernale, che non ha registrato periodi piovosi significativi. Il rapporto di ARPA Lombardia evidenzia un netto deficit per l'area prealpina ed alpina, che può contare su 1.056 milioni di metri cubi di riserva idrica (-2.8% rispetto al precedente bollettino del 2 aprile) fornita dal manto nevoso (532 milioni di metri cubi = -5.3% rispetto al 02/04) e dai laghi (523 milioni di metri cubi = invariato rispetto al 02/04). Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi e stoccata in forma di neve risulta inferiore sia alla media del periodo (-45.9%), sia rispetto ai quantitativi, nello stesso periodo, del 2007, anno critico di riferimento (-1.3%), con un peggioramento rispetto alla situazione del 2 aprile 2017 di circa 3%. Tutti i grandi laghi si trovano in deficit idrico, ma la situazione peggiore si registra per i laghi di Como e d'Iseo. Relativamente al bacino dell'Adda, il contributo della neve risulta inferiore del 58% rispetto alla media annua di riferimento (357 milioni di metri cubi rispetto agli 847 della media del periodo) e del 15% rispetto a quanto registrato nell'anno critico 2007 (420 milioni di metri cubi). Si registra, infine, una diminuzione del 7% nel volume d'acqua, presente negli invasi, rispetto alla media annua di riferimento, ma del 34% rispetto all'anno critico. Relativamente al bacino dell'Oglio, infine, il contributo della neve risulta inferiore del 67% rispetto alla media annua di riferimento (77 milioni di metri cubi rispetto ai 236 della media del periodo) e del 29% rispetto a quanto registrato nel 2007 (109 milioni di metri cubi). Si registra, infine, una diminuzione del 32% Nel volume d'acqua, presente negli invasi rispetto alla media annua di riferimento e del 63% rispetto all'anno critico.

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