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PRESENTATO IL PROGETTO ISIL, INDAGINE SUI SISTEMI IRRIGUI LOMBARDI

Pubblicato il 04/07/2017

La risposta dei consorzi di bonifica alle richieste della Comunità Europea, relative alla necessità di approfondire le conoscenze sui sistemi irrigui e sugli usi delle risorse idriche, è stata l'argomento principale del convegno "Conoscere l'acqua. Il progetto I.S.I.L. – Indagine sui Sistemi Irrigui della Lombardia", organizzato da U.R.B.I.M. - ANBI Lombardia e tenutosi a Milano nella sede di Regione Lombardia.

Il progetto I.S.I.L., promosso  dai consorzi di bonifica e dall'Università degli Studi di Milano-DISAA, finanziato da Regione Lombardia, ha lo scopo di ottenere una conoscenza a scala regionale e locale di tutte le informazioni riguardanti l'adduzione e la distribuzione delle acque irrigue. ISIL affronta, per la prima volta, la sfida di conoscere approfonditamente i sistemi e le modalità di gestione delle acque, costruendo  un sistema centralizzato e omogeneo di tutte le informazioni sul patrimonio irriguo regionale.

I lavori del convegno sono stati coordinati da Diego Terruzzi (direzione generale Regione Lombardia "Territorio, Urbanistica, Difesa del Suolo e Città Metropolitana"), che nel suo intervento di apertura ha ricordato come si sia avviata una nuova fase del progetto I.S.I.L., che ha visto recentemente il suo rifinanziamento fino al 2018, finalizzato al completamento dell'indagine e alla sua integrazione con ulteriori approfondimenti relativi  ai nuovi obblighi di misurazione e quantificazione dei volumi irrigui.

Claudio Gandolfi (docente Università degli Studi di Milano-DISAA) ha quindi delineato il contesto, in cui si inserisce il progetto I.S.I.L.: i cambiamenti climatici, che rendono estremi gli eventi meteorologici; l'elevata complessità del territorio rurale e del sistema idrico;  il mutato quadro normativo, che assegna, ai consorzi, nuove competenze di carattere ambientale. Sono queste le motivazioni principali alla base della necessità di migliorare le conoscenze della rete irrigua e dei volumi idrici, condizione fondamentale per ottemperare alle richieste della Comunità Europea, consentendo di calcolare le dotazioni, i fabbisogni, le restituzioni e i bilanci idrici. Importantissima è la questione della corretta determinazione dei costi ambientali, derivanti dall'utilizzo irriguo dell'acqua, per cui è  attivo un gruppo di lavoro presso il Ministero dell'Ambiente; in particolare, risulta di fondamentale importanza l'identificazione e la quantificazione delle esternalità positive, fornite dall'attività irrigua, in grado di compensare gran parte dei costi.

Viviane Iacone (direzione generale Regione Lombardia "Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile"), informando i presenti della prossima approvazione del nuovo Piano di Tutela delle Acque  (P.T.A.), ha ricordato come circa il 70% dell'acqua utilizzata è a scopo irriguo. Serve pertanto una sempre maggiore tutela delle acque, avendo presente la stretta connessione tra qualità e quantità, favorendo un utilizzo sempre meno impattante,  volto al risparmio e alla promozione degli usi efficienti. In merito, il Piano di Tutela delle Acque rappresenta uno strumento concreto, che dovrà necessariamente raggiungere gli obiettivi richiesti dalla Comunità Europea; la conoscenza dei volumi irrigui, cui Regione Lombardia  è riuscita a dedicare specifici finanziamenti, rappresenta un primo importante passo verso tale finalità.

Il direttore di URBIM – ANBI Lombardia, Giorgio Negri, ha sottolineato come il mondo consortile stia effettivamente cambiando già da diversi anni grazie alla sollecitazione delle istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, secondo un processo di modifica delle norme e dei piani in atto, culminato recentemente nella formale assegnazione di maggiori competenze relative alla tutela ambientale e alla difesa idrogeologica del territorio. Il processo di cambiamento si sta articolando secondo tre percorsi principali: aumento della conoscenza con il supporto scientifico dell'Università; instaurazione di un rapporto di fiducia con Regione Lombardia, C.R.E.A (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria), le organizzazioni agricole e i consorzi irrigui privati; identificazione univoca dei referenti sui temi legati all'acqua, cioè Regione Lombardia per la parte di governo e consorzi di bonifica come gestori unici della risorsa.

Raffaella Zucaro (C.R.E.A.) ha quindi esposto il contributo fornito dall'indagine I.S.I.L. al SIGRIAN, il sistema informativo nazionale sulla gestione delle risorse idriche in agricoltura. In particolare, il progetto consentirà di aggiornare molti dati presenti nella banca dati nazionale, garantendo l'ottemperamento di parte dei requisiti della cosiddetta condizionalità ex ante, secondo cui gli interventi sulle opere irrigue sono finanziabili tramite il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (P.S.R.N.) solamente nelle regioni, che hanno adottato i regolamenti nazionali sul recupero dei costi ambientali e sulla quantificazione dei volumi irrigui. In particolare, ha informato i presenti sulla recente proroga della scadenza del bando P.S.R.N. al prossimo 31 agosto 2017.

Gli interventi di Stefano Roverato e  Fabio Olivotti (URBIM – ANBI Lombardia) hanno riguardato nello specifico l'attività del progetto I.S.I.L., che nel biennio 2015 – 2016 ha consentito di identificare i cosiddetti "comizi irrigui" nel 60% della superficie irrigua regionale, pari di fatto alle aree direttamente gestite dai consorzi di bonifica. Per ciascun comizio è stata messa a sistema una serie di dati fondamentali comprendenti, ad esempio, le portate nominali, le efficienze e l'identificazione delle fonti dell'acqua distribuita. Unendo queste informazioni alle serie storiche di portate derivate dai corsi d'acqua naturali e alle misure delle variabili agrometeorologiche, potrà essere calcolato il bilancio idrico per ogni singolo comizio, rendendo cosi possibile l'identificazione delle zone, che presentano carenza idrica e le zone autosufficienti. Per il prossimo biennio 2017-2018, l'obiettivo è quello di completare la mappatura dei comizi anche nelle aree non direttamente gestite dai consorzi di bonifica. I dati raccolti costituiranno la base conoscitiva necessaria per poter pianificare futuri interventi sui sistemi irrigui in risposta alle sempre più frequenti crisi idriche. Parallelamente, il secondo obiettivo sarà quello di sistematizzare il flusso di dati relativi alle misurazioni delle portate derivate e delle restituzioni, secondo quanto disposto dalla recente disciplina regionale sulla quantificazione dei volumi irrigui, in modo da automatizzare e validare la fornitura delle informazioni al SIGRIAN e a Regione Lombardia.

La relazione di Paolo Magri (Consorzio di bonifica Garda Chiese) ha quindi riguardato la descrizione del sistema di monitoraggio delle acque irrigue, gestite dal Consorzio Garda Chiese, finalizzato al miglioramento della conoscenza del territorio e della rete, all'ottimizzazione della gestione, alla costituzione di banche dati utili per i piani di bonifica e di classifica, all'ottemperamento di quanto richiesto dalle normative sulla quantificazione delle portate irrigue; la rete è costituita da misuratori sulle fonti di approvvigionamento e sulle restituzioni, idrometri, pluviometri e contatori irrigui. L'intervento ha quindi presentato una sintesi dei principali strumenti di rilevazione delle variabili idrauliche.

A chiudere i lavori è stato il presidente di URBIM - ANBI Lombardia, Alessandro Folli, il quale ha dato atto del forte impegno e della lungimiranza di Regione Lombardia, che non solo ha approvato una serie di norme per la difesa del suolo, la tutela ambientale e la prevenzione del rischio idrogeologico, rafforzando la collaborazione con i consorzi di bonifica, ma ha anche stanziato notevoli risorse per la realizzazione di I.S.I.L., un progetto applicativo di assoluta eccellenza, in grado di rispondere efficacemente alle richieste della Comunità Europea e alle esigenze derivanti dai cambiamenti socio-economici, territoriali e climatico-ambientali. "Il mondo agricolo – ha concluso il presidente, Folli – già da tempo è impegnato in questa direzione  e la piena collaborazione che si è venuta ad instaurare tra esso, i consorzi e la Regione è per tutti una garanzia di successo dei progetti e delle iniziative, che insieme stiamo mettendo in campo."

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