"Fare impresa in Sardegna è sempre più difficile. L'aumento del costo dell'acqua è ricaduto quasi esclusivamente sulle spalle degli imprenditori agricoli, che negli ultimi dieci anni hanno visto aumentare costantemente le loro spese. Nelle campagne le tensioni sociali sono sempre più forti e la siccità, che a macchia di leopardo ha interessato tutti i distretti consortili, non ha fatto altro che acuire le difficoltà": così Gavino Zirattu, presidente di ANBI Sardegna, si fa portavoce dei malumori di tutti i consorziati sardi, raccontando al mondo politico e alle associazioni di categoria i tanti problemi, che hanno caratterizzato questi mesi di forte siccità. Prosegue: "La riforma regionale sulla gestione delle acque in Sardegna e sulla disciplina dei consorzi di bonifica del 2006 si è rivelata un vero fallimento. È importante che la Regione riveda la normativa e ridia centralità ai consorzi di bonifica, mettendoli nelle condizioni di gestire al meglio la risorsa idrica."
Il presidente di ANBI Sardegna richiama anche il paradosso del nord ovest Sardegna dove, a fronte di una fortissima crisi idrica, esiste un impianto di depurazione e riutilizzo delle acque reflue, costato circa dodici milioni di euro e mai utilizzato: "Se quell'impianto fosse in funzione, oggi non saremmo qui a parlare di siccità e i consorziati della Nurra non si troverebbero costretti a irrigare a giorni alterni, rischiando di perdere tutte le colture orticole. La politica ha il dovere di dare una risposta alle nostre campagne e di restituire alle istituzioni territoriali il governo delle acque."
La posizione di Zirattu è condivisa dal direttore generale di ANBI, Massimo Gargano: "Le richieste di ANBI Sardegna sono perfettamente in linea con il piano di ammodernamento e rilancio messo in campo a livello nazionale dall'associazione dei consorzi di bonifica. La Sardegna è una delle poche regioni, dove la gestione dell'acqua non è affidata ai consorzi e i costi della risorsa non più competitivi dimostrano l'inadeguatezza della normativa vigente."
Tali concetti sono stati condivisi da tutti i partecipanti alla tavola rotonda che, in occasione del convegno sul recupero e riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, si è tenuta a Olbia per affrontare il problema della siccità e della gestione delle acque, ricercando anche soluzioni di immediata applicazione; al tavolo erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio della Regione Sardegna, Gianfranco Ganau; il presidente della V Commissione, Luigi Lotto; i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria agricole.
La chiusura dei lavori è stata affidata all'assessore regionale all'agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha proposto la creazione di un tavolo di confronto permanente, aperto ai portatori di interesse, in cui si affrontino tutti i temi riguardanti il settore: dalle iniziative sull'immediato, legate al contrasto della siccità, passando per quelle di più ampio respiro da mettere in campo anche alla luce del reperimento di nuove risorse.