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VINCENZI: “ANCORA UNA VOLTA CHIEDIAMO DI DARE SOLLECITA CONCRETEZZA OPERATIVA A SCELTE CONCRETE NELL’INTERESSE DEL TERRITORIO E DELLA SUA ECONOMIA”

Pubblicato il 02/02/2018

"Le risaie e la rete di fossi e canalette, che solca l'Italia, sono il più grande bacino di accumulo idrico del Paese e pertanto va preservato": lo afferma Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) in relazione alla presentazione del Piano Irriguo della Regione Veneto, tenutasi nell'ambito di Fieragricola Verona.

"Per il secondo anno consecutivo – prosegue il presidente di ANBI – ci si trova in pieno inverno a parlare di gestione delle risorse idriche in previsione di ulteriori mesi siccitosi; a tale situazione, i consorzi di bonifica e di irrigazione stanno rispondendo con la quotidiana attività sul territorio, ma anche con la presentazione di progetti, per un milione di euro, in adesione a quanto richiesto dal Piano Irriguo Nazionale, di cui chiediamo la sollecita conclusione dell'iter burocratico per l'apertura dei cantieri e cui dovrebbe seguire l'emanazione dei bandi per i 295 milioni previsti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Insieme al Piano Nazionale Invasi ed al rifinanziamento della legge per contrastare la subsidenza - evidenzia Vincenzi - sono tasselli non risolutivi, ma significativi di un nuovo quadro, che si sta delineando anche con l'inserimento delle reti irrigue fra le infrastrutture strategiche del Paese al pari di strade, porti, aeroporti e ferrovie. Resta aperto il capitolo delle grandi opere idrauliche incompiute, un lusso inaccettabile, che il Paese non può permettersi; altrettanto dicasi per le cave dismesse, che potrebbero diventare fondamentali bacini per l'accumulo di risorsa idrica, di cui positiva testimonianza è la legge fatta da Regione Lombardia".

"La sfida più importante in tema di gestione delle risorse idriche è però quella culturale: per questo – conclude il direttore generale di ANBI, Massimo Gargano - abbiamo promosso l'associazione "Irrigants d'Europe", con la quale presidieremo le Istituzioni comunitarie a Bruxelles; in Italia, invece, continueremo ad insistere sul tema dell'innovazione in agricoltura a testimonianza dell'efficienza e della modernità rappresentate dai consorzi di bonifica nel tempo dei cambiamenti climatici".

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