Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali rende noto che, sulla base dei dati ISTAT sul commercio estero, l'export agroalimentare "made in Italy",dipendente per l'86% dalla disponibilità irrigua, ha concluso il 2017 con il record di 41 miliardi di euro (+7% rispetto al 2016), registrando nel mese di dicembre 3,4 miliardi di euro (+2% rispetto a dicembre 2016).
In particolare, aumentano le esportazioni verso la Russia (+24%), la Cina (+14,8%) e Francia (+8%).
Dal 2014 a oggi sono molti i mercati riaperti: negli Stati Uniti d'America dal 2015 è stata aperta l'importazione ai salumi italiani e all'export di pere e mele; in Cina è stato rimosso, nel 2016, il bando sulle carni suine italiane ed anche alle esportazioni di agrumi e kiwi dall'Italia; in Giappone si è ottenuto il via libera a importazioni di carni bovine, arance tarocco, moro e sanguinello; i kiwi italiani si possono esportare oggi anche in Corea del Sud, Cile e Canada, dove le istituzioni hanno dato l'autorizzazione anche all'ingresso di uva da tavola e susine; con Marocco e Algeria sono stati risolti i problemi che bloccavano i vivaisti italiani nella vendita di materiale per la moltiplicazione di vite e fruttiferi.