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CONTINUA LA LOTTA AL TARLO ASIATICO

Pubblicato il 16/02/2018

Nonostante i lavori portati avanti dal Consorzio di bonifica delle Marche e dal Servizio Fitosanitario Regionale negli anni precedenti, il tarlo asiatico si espande e conquista nuovi territori; i focolai sono due: uno in provincia di Fermo e l'altro nell'anconetano. Per contrastarne la diffusione, la Regione Marche nel 2017 ha delegato il Consorzio di bonifica delle Marche e ha finanziato le attività di supporto tecnico e operativo per l'attuazione del Piano d'azione regionale di contrasto.

Proseguono dunque i lavori di abbattimento, trasporto e cippatura delle piante con sintomi e delle specie arboree sensibili all'attacco. Si è ripartiti a gennaio nei comuni di Rapagnano, Fermo, Monte Giberto e Grottazzolina e a fine mese già si contavano 1200 quintali di legna tagliata; mentre nell'anconetano stanno partendo ora.

Gli sforzi si sono concentrati principalmente lungo le principali vie di diffusione, ovvero strade, fiumi e torrenti.

L'intervento del Consorzio di bonifica delle Marche nelle aree di privati è previsto solo laddove questi abbiano acconsentito alle operazioni di taglio con compilazione di un apposito modulo.

I soggetti ,che non intendono avvalersi del supporto del Consorzio di bonifica delle Marche, dovranno successivamente provvedere, a proprie spese, all'abbattimento e al trasporto del materiale di risulta nel centro per il trattamento.

Si ricorda che il tarlo asiatico del fusto (Anoplophora glabripennis Motschulsky) è un insetto invasivo, che proviene dall'Oriente e infesta numerose specie di latifoglie, causandone la morte nell'arco di pochi anni. Si tratta di un cerambicide con un corpo tra i 25-35 millimetri di colore nero, con macchie bianche sul dorso e lunghe antenne con anelli bianchi o grigio bluastri. Il ciclo di vita è biennale, vola dal mese di aprile a ottobre su corte distanze e in particolare nei periodi caldi.

Il tarlo asiatico del fusto attacca alberi di qualsiasi età, anche perfettamente sani, con tronco e rami superiori a 1 centimetro di diametro. Le specie principalmente attaccate sono l'acero, la betulla, l'ippocastano, il pioppo, l'olmo, il salice, ma potenzialmente molte altre specie di latifoglie possono essere infestate. I danni economici ed ecologici sono notevoli.

Per altre informazioni e segnalazioni di avvistamento si consiglia di visitare la pagina web al seguente link: http://tarloasiatico.marche.it

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