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MONITORAGGIO DISSESTO IDROGEOLOGICO IN EMILIA ROMAGNA URBER: “SERVONO 894 INTERVENTI PER 1 MILIARDO E 100 MILIONI: +10% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO”

Pubblicato il 02/02/2015
MONITORAGGIO DISSESTO IDROGEOLOGICO IN EMILIA ROMAGNA
URBER:
"SERVONO 894 INTERVENTI PER 1 MILIARDO E 100 MILIONI: +10% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO" Lo stato geomorfologico dell'Emilia Romagna è gravissimo: i dati più aggiornati, raccolti minuziosamente sul territorio palesano questa realtà. Il rischio di dissesto idrogeologico in tutta l' Emilia Romagna è peggiorato notevolmente, aumentando complessivamente di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell' anno precedente. A renderlo noto è l'URBER (Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna), che il 5 febbraio prossimo presenterà al Governo, nell'ambito Di "Manutenzione Italia - Piano 2015 contro il Rischio Idrogeologico redatto da A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche Italiane), l'elenco dettagliato degli interventi che, se realizzati in tempo utile, contribuirebbero in modo sostanziale alla messa in sicurezza del territorio dai fenomeni di frane ed alluvioni, che minacciano le comunità e le attività economiche emiliano-romagnole. Gli interventi complessivi, che i consorzi di bonifica regionali evidenziano sono ben 894 per un importo, che supera ormai di gran lunga il miliardo di euro, attestandosi sulla cifra di un miliardo e cento milioni. Le opere da realizzare riguardano le manutenzioni "straordinarie" di bonifica, sistemazioni idrauliche, adeguamento e potenziamento delle opere di scolo delle acque, laminazione delle piene, realizzazione delle casse di espansione (fondamentali per la sicurezza anche dei centri urbani), consolidamento frane e ripristino dei versanti montani, realizzazione di briglie di contenimento del terreno. La rapidità del cambiamento climatico, alla radice delle violente precipitazioni cadute in tempi assai più ridotti, ha fatto impennare il numero delle emergenze montane, che hanno avuto conseguenze immediate e drammatiche a valle, dove oggi contenere i flussi, accerchiati da un'urbanizzazione invasiva, è diventato sempre più arduo, lento e costoso. Particolarmente significativo è il confronto, che U.R.B.E.R. propone con il recente passato e che nel dettaglio riguarda la comparazione con l'anno 2010, in cui le necessità dell'Emilia Romagna erano ferme a quota 564.046.000 euro per 652 interventi. Oggi l'ammontare complessivo ha fatto registrare un incremento pari al 40%: un dato preoccupante, che Governo ed A.N.B.I. hanno posto di recente al centro delle loro priorità, un dato che in modo inoppugnabile mostra come sia impellente, anche e soprattutto in Emilia Romagna, il bisogno di intervenire con convinzione e mezzi per arginare il grave rischio idrogeologico. "Nonostante l'impegno profuso dagli enti, in primis la Regione Emilia Romagna, – sottolinea il presidente U.R.B.E.R., Massimiliano Pederzoli – i fenomeni climatici avversi si ripetono a catena ed è per questo che la realtà fragile del territorio emerge tra le assolute priorità nazionali. Il bisogno è grande, i progetti ci sono, ora servono risorse adeguate."

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