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AD 80 ANNI DALLE LEGGI RAZZIALI: UNA RICERCA RICORDA IL LAVORO COATTO NEL CONSORZIO DI BONIFICA

Pubblicato il 06/06/2018

Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdano nasce nel 2014 dalla fusione di tre consorzi con una storia molto più lunga alle spalle; in particolare, ha raccolto l'eredità del Consorzio di bonifica Area Fiorentina, già Consorzio Speciale per la bonifica della Piana di Sesto, istituito nei primi anni '30 del '900 per realizzare il riassetto idraulico della Piana Fiorentina. Solo recentemente il Consorzio è venuto a conoscenza di accadimenti completamente dimenticati e rimossi dalla memoria e dagli archivi del Consorzio, in parte danneggiati dall'alluvione del '66.

Tra il 1942 ed il 1943, alcuni cittadini appartenenti alla comunità ebraica (circa 30) vennero costretti al lavoro coatto presso il Consorzio. Si tratta di un atto, che seguì le leggi razziali del 1938 e che preluse alle atrocità. che patirono le comunità ebraiche.

Lo spunto di questa ricerca è nato dalla lettura di un volume di Ariel Paggi, "Un bambino nella tempesta", edito nel 2008: nei ricordi dell'allora piccolo Ariel, originario di Pitigliano, viene citato uno zio, Goffredo, che fu richiamato per il lavoro dal Consorzio di bonifica e poi scomparve nel dicembre 1943. A partire da una piccola frammentaria notizia si è cercato di capire, se vi fosse traccia di questo evento nelle carte del Consorzio.

Fra il materiale d'archivio è stato così trovato un fascicolo dal titolo: "Listini paga israeliti dal 10 gennaio al 27 novembre 1943", che contribuisce almeno a definire una data ultima della loro presenza ai lavori forzati, pochi giorni prima che iniziassero le fasi di recrudescenza verso di loro con l'arresto e la deportazione.

"Dalla ricerca del nostro collega, Daniele Vergari e di Marta Baiardi, collaboratrice dell'Istituto Storico Toscano della Resistenza e grazie alla sensibilità del Comune di Sesto Fiorentino, territorio nel quale si svolsero i fatti, il Consorzio oggi è in grado di rendere pubblica la vicenda, con le prime ricostruzioni delle storie di persone costrette al lavoro coatto. Per molti di loro questa fu solo la prima tappa verso il tragico epilogo nei campi di sterminio - spiega il presidente del Consorzio, Marco Bottino - Per il Consorzio, questo è il modo di saldare il debito verso una pagina fosca della storia ed un piccolo contributo al rinsaldare la memoria di fatti, che per troppo tempo abbiamo nascosto e dimenticato."

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