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RETE MONDIALE MUSEI DELL’ACQUA: UNESCO ACCOGLIE PROPOSTA ITALIANA

Pubblicato il 20/06/2018

Nell'ambito del Programma Idrologico Internazionale (IHP), l'UNESCO ha accolto la creazione della "Rete Mondiale dei Musei dell'Acqua", un progetto nato nel 2017 grazie alla collaborazione tra Centro Internazionale Civiltà dell'Acqua onlus, Università Ca' Foscari di Venezia ed Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, con sede a Venezia.

Il 15 giugno 2018 il progetto è stato formalmente adottato dal Consiglio Intergovernativo IHP tramite una specifica "risoluzione", che ha raccolto 20 adesioni di vari Stati di tutto il mondo e infine è stata votata all'unanimità da 36 Stati.

La Rete Mondiale dei Musei dell'Acqua coinvolge ad oggi oltre 60 musei e centri di ricerca in varie parti del mondo con un bacino potenziale di oltre 5 milioni di utenti. Numerosi, infatti, sono i Paesi interessati a sviluppare una "coscienza" dell'acqua per assicurare soprattutto alle giovani generazioni un futuro sostenibile, in linea con gli obiettivi della nuova Agenda di Sviluppo della Nazioni Unite.

I Musei dell'Acqua rappresentano i luoghi, in cui si valorizza la ricchezza e l'unicità dell'inestimabile patrimonio "idraulico" dei nostri Paesi, un patrimonio di cultura e conoscenza, che costituisce una risorsa fondamentale per affrontare le sfide nel settore idrologico e nella gestione delle risorse idriche, che la comunità internazionale è chiamata oggi ad affrontare.

 

Anche sul tema della "cultura dell'acqua", l'Italia conferma la sua leadership nella conservazione e trasmissione del patrimonio, tanto materiale che immateriale, alle future generazioni. La Rete italiana dei "Musei" è attualmente composta da 11 membri e, nelle volontà della delegazione permanente dell'Italia presso l'UNESCO, si estenderà in futuro anche alle città d'acqua italiane, cioè quelle con rilevante patrimonio idraulico e storico, tangibile e intangibile: oltre a Venezia e alla sua laguna, Milano con i suoi Navigli; Bologna con i suoi canali; Roma con i suoi acquedotti; Comacchio con le saline; Palermo e Napoli con i loro canali sotterranei. Si tratta di un patrimonio unico, che potrà essere valorizzato anche in chiave turistica.

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