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CONSORZIO DI BONIFICA EX CAULONIA: LA POLITICA ARROGANTE PERDE SU TUTTI I FRONTI

Pubblicato il 23/07/2018

E' stata depositata nei giorni scorsi la sentenza, con cui il T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) per la Calabria (sezione prima) ha dato piena ragione ed enunciato chiaramente il corretto operato del Consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino; si tratta di una sentenza molto importante, che arricchisce fortemente la giurisprudenza sul sistema dei consorzi di bonifica.

 

"Insomma – illustra Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - come avevamo ripetutamente denunciato si era trattato di uno schiaffo alla democrazia, quello di annullare il responso delle urne e l'autogoverno degli agricoltori conseguentemente alla netta vittoria delle liste Coldiretti. Si è voluto imbastire una sciagurata e spudorata operazione di potere per trasformare il consorzio di bonifica in un oggetto politico; la risposta dei giudici amministrativi ha invece individuato le responsabilità, condannando la Regione Calabria anche alle spese di lite. Viene adesso ripristinata l'agibilità democratica e la legalità - commenta Molinaro - contro illegittimità, illazioni e forzature amministrative, che hanno connotato gli atti dei burocrati e degli amministratori della Regione. E' bene ricordare - annota Molinaro - che la Regione non concede l'autogoverno agli agricoltori nei consorzi di bonifica, ma lo deve garantire! Coldiretti chiede che siano formalizzate da parte di tutti quelli, che hanno avuto responsabilità, le scuse ufficiali nei confronti del consiglio consortile dei delegati; per l'impegno forte e costante di tantissimi dirigenti Coldiretti, democraticamente eletti nei consorzi di bonifica, chiediamo rispetto e collaborazione senza limitare le critiche costruttive da parte di chi è impegnato nelle istituzioni locali e regionale. La vicenda assurda consumatasi sul Consorzio ex Caulonia, connotata di arroganza politica, non è il modello da seguire, poichè rafforza la convinzione che in Calabria si amministrano sudditi e non cittadini o, peggio ,che possa prevalere il potere discrezionale di chi sta nel Palazzo."

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