Si è svolta a Roma la prevista audizione di ANBI, davanti alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, convocata informalmente nell'ambito di incontri sulla situazione del settore agroalimentare e della pesca italiani.
Coordinati dal Presidente dell'organismo parlamentare, Filippo Gallinella, i lavori sono stati aperti da una relazione del Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, che ha illustrato la realtà dei consorzi di bonifica, operanti lungo tutta la Penisola.
Hanno, quindi posto domande i commissari Giuseppe L'Abbate (Movimento 5 Stelle), Antonella Incerti (Partito Democratico), Guglielmo Golinelli (Lega-Salvini premier), Maria Marzana (Movimento 5 Stelle), Paolo Parentela (Movimento 5 Stelle), Silvia Benedetti (Misto – MAIE Movimento Associativo Italiani all'Estero), Generoso Maraia (Movimento 5 Stelle).
A rispondere è stato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano. Tema ricorrente è stata la situazione dei consorzi di bonifica nell'Italia Meridionale, dove le scorribande della politica, ben rappresentate da commissariamenti in atto da decenni, annichiliscono le potenzialità per i Consorzi ma soprattutto per i cittadini, l'economia e l'occupazione, che si evidenziano, invece, dove prevale l'autogoverno democratico degli enti. Ciò nonostante, ANBI si è fatta interprete di una visione condivisa, che destinerà, alle regioni del Sud, l'80% dei 295 milioni, previsti dal Fondo Strutturale di Coesione, di cui si attende, però, ancora il bando. Per i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, si attende la graduatoria per avviare l'iter di apertura dei cantieri.
Altro tema sottolineato è stato quello dell'organizzazione, che sovrintende al regime idraulico dei territori, oggi modernamente definita e facilmente individuabile in quanto senza alcuna sovrapposizione, nelle competenze di programmazione, pianificazione e gestione.
Infine, sono stati evidenziati i non sempre corretti rapporti fra enti, soprattutto nel mezzogiorno, che gestiscono i bacini ad uso plurimo.