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BOMBE D’ACQUA: EVENTO ECCEZIONALE, MA CONSEGUENZE CONTENUTE

Pubblicato il 03/09/2018

La straordinaria quantità di pioggia, che ha investito il Veronese nello scorso fine settimana, ha messo a dura prova i corsi d'acqua sia nella zona nord tra Negrar e Verona, dove sono caduti oltre 170 millimetri di pioggia in tre ore, che nella Bassa Veronese, soprattutto a Roverchiara, dove sono caduti oltre 100 millimetri a Zevio, Ronco, Palù ed Oppeano.

Fin dal pomeriggio di sabato, mezzi e tecnici del Consorzio di bonifica Veronese si sono messi in azione in tutto il comprensorio, da nord a sud della provincia scaligera, per monitorare la situazione ed intervenire nei punti di maggiore criticità. I numerosi interventi sono proseguiti, senza sosta, tutta la notte di sabato e per l'intera giornata di domenica.

Nella zona nord-ovest di Verona si sono registrati momenti realmente critici, particolarmente nella serata di sabato. Gli uomini del Consorzio di bonifica Veronese hanno concentrato la loro azione a Parona e ad Arbizzano, dove il progno (torrente)del Ghetto-Novare-Arbizzano-Parona è esondato in più punti .

Il Vaio delle Bernardinelle, affluente del progno del Ghetto, durante la piena ha trasportato un'enorme quantità di ramaglie e sedimenti staccatisi dai pendii franati in molti punti, favorendo esondazioni nei vigneti e nelle abitazioni circostanti.

Per tutta la notte di sabato sono intervenute le pompe idrovore del Consorzio di bonifica a svuotare alcuni interrati completamente sommersi, mentre domenica mattina sono arrivati anche gli escavatori e i camion per liberare le strade dai detriti e rimuovere le ostruzioni in alveo.

L'intervento del Consorzio è stato attuato in stretta collaborazione con il Comune di Negrar e la Protezione Civile.

A scanso delle inevitabili polemiche, cui eventi come questo danno solitamente origine, va precisato che la pulizia dell'alveo del progno di Arbizzano-Parona era stata ultimata, dai mezzi del Consorzio, la settimana scorsa. Si ribadisce che l'evento accaduto, non previsto e non prevedibile in tutta la sua gravità da nessun servizio di previsione meteorologica, è assolutamente eccezionale e non noto a memoria d'uomo.

Nella zona sud della provincia scaligera il Consorzio di bonifica è intervenuto fin da sabato con gli escavatori per ripristinare le sponde in seguito ad alcune frane, che si sono verificate lungo numerosi corsi d'acqua a causa delle piogge torrenziali; sono state posizionate anche idrovore, in maniera da evitare il rischio di esondazioni, che sarebbero potute diventare pericolose anche per i centri abitati.

Già nel pomeriggio della domenica, la situazione dei corsi d'acqua nella Bassa Veronese è fortunatamente rientrata ad un livello di rischio moderato. Qualche preoccupazione desta tuttora il corso d'acqua Nichesola a Legnago: si presenta ancora molto pieno e fatica a smaltire l'acqua in eccesso.

"Il pronto intervento del personale e dei mezzi del Consorzio di bonifica Veronese – spiega il presidente, Antonio Tomezzoli – unito al costante e quotidiano lavoro di manutenzione, ha impedito che una situazione, comunque complessa e del tutto straordinaria, potesse trasformarsi in tragedia. E' l'ennesima conferma dell'importanza di investire nella sicurezza idraulica del territorio."

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