Si registra ancora una situazione di incertezza e di sofferenza per gli agricoltori del crotonese, impegnati in questi giorni nella piantumazione, in particolare, dei finocchi, ortaggi che rappresentano una fetta importante dell'economia locale. Sono più di tre anni che la società A2A, afferma Coldiretti Calabria, mette a dura prova il Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, gli agricoltori e i cittadini, in particolare dell'Altopiano di Isola Capo Rizzuto e Cutro, area fortemente agricola e turistica. Innumerevoli sono stati gli incontri alla Prefettura di Crotone e alla Regione Calabria, cos' come lettere e mail per evitare tensioni sociali e danni economici pari a diversi milioni di euro. Già da giugno la Regione Calabria era stata informata, ma non si è giunti ad alcuna soluzione. La legge stabilisce, infatti, che il bene pubblico acqua va utilizzato in primis per l'idropotabile, poi per l'agricoltura ed in ultimo per l'idroelettrico. In Calabria, invece ci si trova nel paradosso di avere straordinari serbatoi di accumulo (i laghi silani), che non soddisfano però le priorità della legge. Vi è l' "arroganza" della multiutility che, in nome di una posizione dominante e di una concessione del 1968 utilizza l'acqua per produrre energia elettrica e poi, per mancanza di regole e di controllo, gran parte dell'acqua utilizzata "va a mare". Scondo Coldiretti Calabria,c'è una società, che sta lucrando enormi plusvalenze da un monopolio mal regolato.
"Consapevoli delle mutate esigenze, già subito dopo Expo 2015 - riferisce Pietro Molinaro, Presidente di Coldiretti Calabria – abbiamo sollecitato la Regione a modificare una concessione pesantemente squilibrata ed invece subiamo tre anni di mortificazioni per avere, con il contagocce, un diritto legittimo per gli agricoltori. Gli agricoltori - continua - non possono accettare il ricatto sui rilasci di volumi d'acqua, legati a compensazioni monetarie o ad autorizzazioni su ulteriori centraline idroelettriche. Sollecitiamo la Regione Calabria ad intervenire con il coraggio necessario nel modificare l'approccio con regole più trasparenti nella gestione dei laghi/serbatoi silani! Se non ci sarà l'erogazione e la disponibilità immediata della risorsa idrica, avvieremo la "guerra dell'acqua" per sconfiggere gli speculatori e poter coltivare i campi. Nessuno potrà dire di non sapere… ."