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MALTEMPO: UOMINI E MEZZI DELLA BONIFICA IN SOCCORSO DEI TERRITORI DI MONTAGNA

Pubblicato il 06/11/2018

Dalla pianura al Bellunese devastato dal maltempo. Anche i Consorzi di bonifica del Veneto, dopo avere monitorato e verificato gli effetti arrecati dal maltempo nei propri comprensori, stanno facendo la loro parte nelle montagne violentemente colpite dalla pioggia e dai forti venti di questi giorni. Trenta operai con esperienza di situazioni critiche, provvisti di motoseghe e supportati da 5 escavatori cingolati con pinza per il taglio degli alberi e da 10 autocarri con gru e "ragno" per il carico e il trasporto di materiali, stanno operando nel bellunese per rimuovere pietre, terra, legname e mettere in sicurezza il territorio. Uno sforzo, che si protrarrà per diversi giorni, dato che i consorzi hanno messo a disposizione e stanno organizzando ulteriori squadre destinate anche all'Altopiano dei Sette Comuni (Asiago). Il tutto sta avvenendo in collaborazione con la Protezione Civile, mentre in pianura, in coordinamento con i Geni Civili, si sta provvedendo a monitorare i livelli dei corsi d'acqua per raccogliere dati preziosi in ottica di prevenzione.

"I Consorzi di bonifica, nel loro ruolo di manutentori dei territori di pianura, hanno sviluppato negli anni ottime competenze nella gestione di situazioni critiche, dovute al maltempo, purtroppo sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici - afferma Giuseppe Romano, Presidente di ANBI Veneto -. È naturale che in una situazione di estrema difficoltà come quella, che ha colpito le montagne venete, anche gli operatori della bonifica diano il proprio contributo in coordinamento con gli enti preposti."

La bonifica veneta dimostra così, ancora una volta in modo concreto, la propria attenzione per tutto il territorio regionale, comprese quelle aree di montagna, che non rientrano nei territori di loro competenza. Gli 11 consorzi, infatti, operano in un'area di 12.000 chilometri quadrati, pari al 65% dei complessivi 18.000 chilometri quadrati di superficie regionale: in pratica in tutti i territori pianeggianti, collinari e pedemontani. La provincia di Belluno, per la sua conformazione montuosa, è l'unica a non rientrare in territori consortili.

"In questi giorni di forti precipitazioni in pianura – spiega Romano – non si sono riscontrate criticità alla rete dei canali consortili; questo, anche in virtù del fatto che sono state prontamente adottate tutte le misure messe a punto in seguito all'alluvione del 2010. Sempre di concerto con la Protezione Civile e con i Geni Civili, sotto la regia della Regione Veneto – continua Romano - nei giorni precedenti alle forti precipitazioni della settimana scorsa, grazie a previsioni effettuate con sistemi di allertamento all'avanguardia, abbiamo svuotato gli invasi e la rete di canali, pronti ad accogliere le onde di piena."

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