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OLIVI VENETI A RISCHIO DISSECCAMENTO FORSE PER LA SICCITA’. PROGETTO REGIONALE DI MONITORAGGIO CON UNIVERSITÀ DI PADOVA

Pubblicato il 29/04/2019

Laboratori universitari ed esperti fitosanitari al capezzale delle piante di olivo del Veneto, colpite negli ultimi anni da fenomeni di disseccamento, di cui si ignorano le cause. Tra i possibili fattori, cui imputare il disseccamento delle infiorescenze e la cascola delle olive, pare ci siano gli squilibri fisiologici, creati dalla siccità del 2017, che faceva seguito ad un'annata di produzione record. Per individuare con precisione le cause e mettere a punto strategie di intervento, che arrestino il degrado dei circa 5.000 ettari di oliveti del Veneto, la Giunta Regionale ha avviato una collaborazione con il Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell'Università di Padova.

Lo scorso anno, i tecnici hanno messo sotto osservazione gli oliveti della fascia pedemontana, in particolare quelli dei Colli Euganei, dei monti Berici e del monte Grappa, in modo da monitorare i possibili agenti eziologici, cioè i fattori di causa del disseccamento. Per il 2019 la Giunta Regionale ha deciso di proseguire la collaborazione con l'Università di Padova per dare continuità al monitoraggio fitosanitario avviato e gungere a mettere a punto interventi, che contrastino le cause di disseccamento delle piante. Per la seconda fase del progetto la Regione interverrà con un contributo di 50.000 euro, a titolo di rimborso spese dei costi sostenuti dai ricercatori dall'Università.

"Visti i positivi risultati della prima fase, valutati con interesse e soddisfazione anche dalle organizzazioni dei produttori e dai consorzi – fa presente l'Assessore all'Agricoltura della Regione del Veneto, Giuseppe Pan – appare utile dare continuità al lavoro di monitoraggio e studio avviato, in modo di poter raggiungere evidenze scientifiche su come intervenire in difesa degli oliveti e della produzione di olio del Veneto. Si tratta, infatti, di difendere non solo colture di alta collina, che consentono una produzione di grande qualità e valore dalle singolari proprietà organolettiche, ma anche di arrestare il degrado paesaggistico delle zone colpite e di difendere le potenzialità del sistema produttivo veneto."

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