E' stato il primo a prendere forma in Toscana: il Contratto di Fiume Canale Maestro della Chiana, a poco più di un anno dalla sua nascita, ha spento con orgoglio la prima candelina.
L'iter, iniziato alla fine del 2018 con la firma del "patto" per il territorio, dunque, non è più solo un accordo scritto sulla carta, né tantomeno un esercizio di buone intenzioni: il percorso partecipativo, voluto e costruito con convinzione e determinazione da 42 stakeholder capeggiati dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, comincia infatti a dare interessanti risultati.
E' positivo il bilancio tracciato dai portatori di interesse che, per festeggiare l'anniversario, si sono dati appuntamento ad Arezzo nel la sede dell'ente consortile, sostenitore convinto dello strumento di pianificazione territoriale che, dopo aver conquistato il primato toscano, adesso pensa a "crescere".
I primi risultati li elenca Beatrice Pucci di Hydrogea Vision, società che cura la segreteria organizzativa del Contratto di Fiume. "Le azioni, che avevamo deciso di avviare, stanno prendendo forma. Il primo passo lo ha fatto la società Nuove Acque, mettendo a punto un progetto per sviluppare la rete fognaria e la depurazione al servizio delle frazioni aretine di Broglio, Farneta e le Chianacce" afferma. Gli studi di fattibilità sono già pronti, adesso è necessario dare la caccia alle risorse necessarie per realizzare gli interventi.
E' partito e prosegue anche il progetto per il recupero delle leopoldine, tipiche costruzioni della zona: I dieci comuni della Valdichiana con Cortona capofila – spiegato Silvia Nieri, vice presidente della sezione territoriale Toscana-Umbria-Marche dell'Associazione Italiana Architettura del Paesaggio– hanno bandito un concorso per idee per tracciare le linee guida da osservare per garantire lo sviluppo, valorizzando il tessuto rurale e, con esso, il Canale Maestro e l'ambiente rurale."
Infine c'è il lavoro importante e impegnativo, svolto dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, che si è rimboccato subito le maniche per garantire un adeguato sostegno all'agricoltura di qualità e per migliorare la tutela dell'ambiente fluviale.
"In questi mesi – comunica il direttore generale, Francesco Lisi – ci siamo impegnati per garantire lo sviluppo della rete irrigua del sistema di Montedoglio a servizio dell'area. E' pronto il progetto di un nuovo distretto nel comune di Castiglion Fiorentino e stiamo lavorando alla definizione dell'intervento, che potrebbe assicurare la risorsa a una superficie di 2.400 ettari nel comune di Foiano della Chiana. Questi interventi, una volta realizzati, rappresenteranno una svolta per l'agricoltura e per il miglioramento della falda acquifera in una zona particolarmente delicata e considerata vulnerabile ai nitrati." Ma l'impegno dell'ente non si esaurisce qui. "Con l'aiuto di esperti e la collaborazione dei tecnici abbiamo iniziato a mettere a punto un innovativo sistema di selezione e taglio della vegetazione e a sperimentare una gestione più ecologica del corso d'acqua. L'obiettivo è di eliminare le piante infestanti, che si sono sviluppate nel tempo, salvaguardando le specie arboree ed erbacee caratteristiche, in modo da ricostruire il naturale ecosistema " conclude Lisi, precisando: "In questo momento segnato da continue emergenze idrogeologiche e da cambiamenti climatici profondi è assolutamente indispensabile privilegiare la prevenzione, attrezzare il territorio per aumentare la resilienza di fronte ad eventi estremi, incentivare la naturalità dei fiumi e migliorare la qualità delle loro acque."