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RISORSE IRRIGUE: LA VAL D’ENZA E’ UN NERVO SCOPERTO

Pubblicato il 24/07/2019

In occasione del partecipato incontro " Più Acqua per l'Agricoltura ", che si è tenuto nei giorni scorsi a Bologna, è emersa molto chiaramente la criticità, che pesa come un macigno sulla Val d'Enza: la perdurante e progressiva carenza di acqua in questa fetta produttiva di territorio reggiano ha infatti assunto ormai un carattere endemico nel panorama regionale insieme ad alcune valli piacentine; le ripercussioni più gravi, effetto anche dei mutamenti climatici, ne aggravano periodicamente l'incidenza sulle produzioni tipiche come Parmigiano Reggiano, pomodori, mais ecc. Nel corso dell'incontro si è rimarcata in modo forte la necessità di intervenire, in Val d'Enza, in modo proporzionale al fabbisogno, dando riposte a chi le attende da tempo.

"Nel nostro Paese - afferma il presidente del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, Matteo Catellani, - la conservazione della risorsa, quando disponibile, è a livelli molto bassi rispetto all'indice di piovosità e questa realtà va capovolta in tempi celeri per dare risposte al territorio. I nuovi cantieri dei progetti di bonifica in Emilia Romagna genereranno quasi 7.000 posti di lavoro ed un invaso moderno di dimensioni adeguate in Val d'Enza, oltre a dare certezze alle imprese ed alla comunità, incrementerebbe il valore attrattivo di questo suggestivo territorio."

In questo contesto è importante anche il ruolo che il flusso di acqua assicurerebbe alla vita del torrente Enza nel corso di una stagione prolungata. 

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