Piogge intense in città e nella parte bassa della Val Tidone: Piacenza, Gragnano, San Nicolò e Calendasco i territori più colpiti.
"Dalla serata del 18 settembre le maestranze consortili hanno alzato il livello di attenzione, monitorando costantemente il territorio e tenendosi in stretto contatto con le amministrazioni comunali. Sono in funzione gli impianti idrovori di Finarda, Casino Boschi, Zerbio e la cassa di espansione di San Nicolò. Rimane invece costante il livello delle dighe di Molato e Mignano" segnala il Consorzio di bonifica di Piacenza.
Per quanto riguarda la zona della città di Piacenza e la fascia costiera del Po: l'impianto idrovoro della Finarda (a difesa della città) è in funzione dalle ore 21:15, sollevando complessivamente 10.000 metri cubi di acqua, giacchè piovuti circa 30 millimetri in poco più di un'ora con picco massimo di 18 millimetri in 15 minuti; l'impianto idrovoro di Zerbio (sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d'acqua ricettori, cioè fiume Po e torrente Chiavenna) ha visto l'intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe; se necessario, sono pronti ad entrare in funzione anche gli impianti idrovori di Armalunga (zona suburbana) e Braciforti di Fossadello (Caorso).
Alla diga di Mignano, in comune di Vernasca, nella notte tra il 18 e il 19 Settembre sono caduti solo 11,5 millimetrii, lasciando invariata la quota di invaso; attualmente sono presenti, nel bacino, 1.200.000 metri cubi, pari al 12.5% della capacità di invaso.
Alla diga del Molato, a Nibbiano in comune di Alta Val Tidone, non sono state registrate precipitazioni; nel bacino sono trattenuti 2 milioni di metri cubi d'acqua,, pari al 27% del volume autorizzato.
Nessuna criticità è infine segnalata nella zona montana del comprensorio consortile.
Sia per i canali che per gli impianti idraulici, continua un attento monitoraggio.