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Il World Economic Forum di Davos arriva dopo un anno, che è stato il secondo più caldo di sempre sul Pianeta, facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,95 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo; ciò fa classificare l'ultimo decennio come il più caldo dal 1880. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti in occasione del Forum giustamente dedicato quest'anno agli effetti del cambiamento climatico, che minaccia attività economiche per oltre la metà del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) mondiale per un valore aggiunto di 44.000 miliardi di dollari, secondo il rapporto del Forum Economico Mondiale (Wef), prodotto in collaborazione con Pwc Uk.
L'agroalimentare è tra i settori più colpiti dal cambiamento climatico con effetti sul piano economico, ma conseguenze anche sull'ambiente, sulla fame e sulle migrazioni. Non è un caso che il cibo – precisa Coldiretti - sia tornato strategico nelle relazioni internazionali, con nuove guerre commerciali, dai dazi di Trump alla Cina ed all'Unione Europea fino all'embargo della Russia, che ha colpito principalmente prodotti alimentari.
"Il Forum deve rappresentare un'occasione per avviare un dialogo costruttivo ed evitare l'acuirsi di scontri dagli scenari inediti e preoccupanti, che rischiano di determinare un pericoloso effetto valanga sull'economia e sulle relazioni tra i Paesi" afferma il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare "la necessità di investire sull'agricoltura per una crescita sostenibile, che contrasti la crisi climatica ed il dissesto idrogeologico in un percorso di grande supporto al green deal dell'Unione Europea."
