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FRANCO DALLE VACCHE (Cdb Pianura di Ferrara): “SICCITA’ E MOMENTI DI PIENA TRA PROGETTI E NECESSITA’DI REGOLARE IL FIUME PO”

Pubblicato il 05/03/2020

"La situazione idrica attuale non può prescindere dal confronto con l'inverno scorso, durante il quale si registrò un'assenza persistente di precipitazioni sull'intero bacino del fiume Po, causando una siccità, che si protrasse per 5 mesi, da novembre a marzo – spiega Franco Dalle Vacche, presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara – Oggi, al contrario, abbiamo avuto novembre e dicembre estremamente piovosi con oltre 250 millimetri di pioggia, che hanno ricaricato le falde e portato i terreni a saturazione."
Guardando i dati, in questi giorni, l'idrometro di Pontelagoscuro ha fatto registrare valori intorno ai - 4.80 metri, mentre a novembre 2019 vi sono state piene del Po, che hanno portato fino a + 3.00 metri: variazioni ampie, che oscillano da portate di poche centinaia di metri cubi alle piene con oltre 10000 metri cubi d'acqua.
"La successiva assenza di precipitazioni ,che abbiamo vissuto a gennaio e febbraio, ha invece creato difficoltà limitate e temporanee solo per alcune colture specializzate: in particolare per i trapianti delle bietole portaseme, che necessitano dei primi 20 centimetri di suolo bagnato o di apporti irrigui di soccorso per non compromettere l'attecchimento della pianta – prosegue Dalle Vacche - Per tale ragione, le strutture consortili hanno provveduto, ove necessario, a fornire il servizio di irrigazione anticipata su richiesta, operando con volumi limitati."
Certo è che, davanti a necessità irrigue e all'andamento del Po, sia sempre più d'obbligo parlare di regolazione delle portate del grande fiume.
"Già nel 2018, il nostro Consorzio si è fatto promotore di un convegno alla Camera di Commercio di Ferrara per dibattere su questo tema, proprio in occasione dell' esercizio della nuova conca di navigazione di Isola Serafini e dell'annesso complesso di traversa mobile con centrale idroelettrica: un esempio concreto di cosa si possa e si debba fare al riguardo – dice chiaramente Dalle Vacche – Serve dare il via alla realizzazione di altre strutture simili, poste in tratti del fiume già individuati da tempo, garantendo sempre la navigazione fluviale, la produzione di energia idroelettrica, riserve sicure di volumi irrigui per le esigenze agricole, produttive, industriale, civili ed anche l'equilibrio ambientale del fiume. La nostra provincia – analizza il presidente del Cdb Pianura di Ferrara - è tra le più interessate a questo scenario, essendo una delle principali porte di accesso al sistema fluviale dell'idrovia e perché godrebbe di acqua a costi più contenuti grazie alla presenza di quote maggiori nel fiume, senza dunque dover ricorrere a frequenti sollevamenti, che comportano costi onerosi per l'energia elettrica delle idrovore. Il Piano Nazionale Invasi è un fondamentale strumento pianificatorio e di finanziamento, promosso dall'ANBI e, come consorzio di Ferrara, contiamo di avere ulteriori possibilità per realizzare progetti di impianti irrigui, che riteniamo necessari. Nel contempo, per le caratteristiche del territorio estense, bisogna anche cercare di realizzare vasche di laminazione come quelle di Bando di Argenta e Ponte Alto a Cento: strumenti utili per la sicurezza idraulica, capaci di alleggerire situazioni di allagamento."

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