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FOCUS SULLE SITUAZIONI METEO E DELLE RISERVE IDRICHE PIEMONTESI: A PREOCCUPARE SONO LE ALTE TEMPERATURE

Pubblicato il 12/03/2020

I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, previsti sulla rete consorziale, stanno proseguendo nel rispetto delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia in corso: è stato riaperto il canale Cavour dall'imbocco di Chivasso e di conseguenza è stata riattivata buona parte della rete idrica collegata (roggia Busca e Biraga, diramatore Quintino Sella, subdiramatori Pavia e Mortara e il diramatore Vigevano); anche il canale Depretis è stato riattivato, mentre per il canale Regina Elena, occorrerà attendere il mese di aprile.

Il deficit pluviometrico in Piemonte, dall'inizio dell'anno, è pari a -62% rispetto alla media degli anni precedenti: a partire dal 23 dicembre scorso, un solo giorno si è registrata una precipitazione media superiore a 5 millimetri; nel mese di febbraio si sono registrati solo 12 millimetri di pioggia e, nel mese di marzo, finora una media di 27 millimetri. Anche nel novarese le precipitazioni risultano sotto la media, rispetto all'andamento tipico del periodo: nel mese di febbraio, presso la stazione termopluviometrica di Lumellogno, non si sono registrate precipitazioni, mentre nel 2019 si erano registrati 44.4 millimetri; nel mese di marzo, sino ad oggi si sono registrati 67.6 millimetri di precipitazioni in tre giorni di pioggia.

I livelli idrici del fiume Po, nel mese attuale, sono caratterizzati da un calo graduale, ma costante, determinato dalla mancanza di eventi meteorici rilevanti. In tutte le principali sezioni idrometriche i valori si mantengono al di sotto delle medie stagionali, ma superiori ai livelli minimi osservati. Le precipitazioni dei giorni scorsi hanno determinato una temporanea inversione della tendenza della portata istantanea, delineandone un incremento. La situazione generale degli altri corsi d'acqua in Piemonte è di sufficiente copertura dei fabbisogni idrici propri del periodo invernale, essenzialmente legati agli usi idroelettrici ed industriali.

Il mese di febbraio è risultato il più caldo degli ultimi 63 anni con un'anomalia media positiva di 4.3 gradi. L'inverno 2019-2020 è il secondo più caldo, pari all'inverno 2006-2007, con un'anomalia media positiva di 4 gradi; la differenza è che a febbraio 2007 si era reduci da un'annata con precipitazioni scarse (il 2006 si era chiuso con un deficit del 20% circa), oggi si arriva da un anno ricco di pioggia (il 2019 si è chiuso con un surplus del 24%). Nel mese di febbraio, le temperature registrate sono tutte sopra la media, con anomalie intorno ai 2 gradi nei valori minimi e di circa 4 gradi nei valori massimi: si è trattato del febbraio più mite negli ultimi 20 anni e del nono mese consecutivo con temperature sopra le medie dell'ultimo decennio.

Lo Snow Water Equivalent (SWE) risulta superiore ai valori del periodo grazie agli apporti di novembre/dicembre. Nello specifico, nel mese di dicembre 2019 l'apporto nevoso ha visto una crescita iniziale con valori superiori alla media; successivamente la situazione si è stabilizzata con valori nella media rispetto al periodo di riferimento. Al 31 gennaio, l'altezza media del manto nevoso nel bacino del fiume Toce risultava essere di m. 1.74 , superiore di cm.59 (+51.3%) al valore dello scorso anno e di cm.48 (+38.1%) alla media dei 70 anni precedenti. Il livello nivometrico nel bacino del fiume Sesia risulta essere m. 1.34: inferiore di cm. 25 (-15.7%) al valore del 2019, ma superiore di cm.25 (+22.9%) alla media dei 26 anni precedenti. Nel bacino del fiume Dora Baltea, l'altezza del manto nevoso corrisponde a m. 1.83, superiore di cm. 60 (+48.8%) al valore dello scorso anno e di cm. 81 (+79.4%) alla media dei 17 anni precedenti.

Al momento, lo scioglimento delle nevi, iniziato la scorsa settimana e che si è riflesso sulle maggiori portate defluenti, si è arrestato per l'abbassamento delle temperature e, a valle delle grandi derivazioni, scorre sostanzialmente solo il deflusso minimo vitale. Analoga situazione si rileva nella pianura cuneese con una riduzione di circa il 20% nei prelievi idrici di questa settimana rispetto alla scorsa.

Per quanto riguarda le previsioni future, se non interverranno significative precipitazioni e dovessero innalzarsi le temperature come osservato nelle settimane scorse, si avrà un rapido scioglimento delle nevi il cui livello, ad esempio, nel bacino del fiume Sesia è già inferiore al livello medio degli ultimi 26 anni (-8 centimetri ca.) e degli ultimi 2 anni (-22 centimetri rispetto al 2019 e -83 centimetri rispetto al 2018). Il probabile scioglimento delle nevi anticipato si tradurrà nell'aumento dei deflussi idrici verso valle con la rapida perdita delle riserve idriche immagazzinate e, prima ancora dell'attivarsi delle derivazioni irrigue, la situazione delle disponibilità potrebbe assumere condizioni di criticità.

I volumi d'acqua invasati nei bacini montani alpini sono pari a circa 700 milioni di metri cubi. La riserva idrica stoccata è al minimo annuale, condizione tipica del periodo ed in linea con le medie stagionali. Il riempimento cumulato è circa al 75% della massima capacità di invaso. La riserva dei grandi laghi regolati è in linea con la media del periodo (+0.3%); in particolare: i livelli del lago di Como (-43.4%), del lago d'Iseo e d'Idro sono in deficit, mentre il volume invasato nel lago di Garda risulta superiore (+15.7%). La situazione d'equilibrio tra afflussi e deflussi ha fatto sì che il livello idrico del lago Maggiore all'idrometro di Sesto Calende si mantenesse a quote prossime a m. + 1.25 sino alla prima metà del mese di febbraio; successivamente il prevalere dei deflussi rispetto agli afflussi ha portato ad un graduale calo del livello lacustre.

Per quanto riguarda le acque sotterranee la rete di monitoraggio evidenzia livelli di falda inferiori di circa 20 centimetri rispetto alla media del periodo degli ultimi 10 anni.

La lunghezza di risalita del cuneo salino nel fiume Po si mantiene sotto i valori di allerta. 

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