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GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA LAST MINUTE MARKET: NON BASTA L’IMPEGNO DELL’AGRICOLTURA PER RIDURRE L’UTILIZZO D’ACQUA, BISOGNA CAMBIARE LE CATTIVE ABITUDINI

Pubblicato il 21/03/2020
Sul versante idrico, l'Italia deve certamente mettere a punto politiche più accurate di prevenzione degli sprechi; lo annuncia la campagna Spreco Zero di Last Minute Market alle soglie della Giornata Mondiale dell'Acqua 2020: più del 3% della produzione agricola 2018 non è stato raccolto per un totale di 15,6 milioni di tonnellate di coltivazione abbandonata, perché non vengono raggiunti gli standard richiesti dal mercato o a causa dei prezzi troppo bassi, che non permettono agli agricoltori di recuperare i costi sostenuti. Per questa produzione erano stati utilizzati oltre 14 chilometri cubi di acqua virtuale, l'equivalente di circa 24 bacini del lago Trasimeno. "L'Italia ha a disposizione annualmente 191,30 chilometri cubi di acqua potabile e il 97% dell'acqua dolce italiana si trova nelle falde acquifere sotterranee – spiega il presidente di Last Minute Market, Andrea Segrè - È necessario sottolineare come il nostro Paese abbia un prelievo di acqua potabile pro capite molto elevato a livello europeo, con 419 litri al giorno. Gli usi domestici rappresentano poco più del 20%, mentre l'industria utilizza quasi il 36% e l'agricoltura ne utilizza il 44%. Tuttavia, mentre il settore primario si sta attrezzando per ridurre al massimo il consumo di acqua attraverso l'agricoltura di precisione, l'irrigazione a goccia o i sensori di umidità, ciò che rimane in campo dipende molto dagli standard e dai prezzi imposti dal mercato, cioè dalla domanda alimentare. Inoltre, potremmo ridurre notevolmente anche lo spreco idrico domestico. L'Italia – aggiunge il fondatore della Campagna Spreco Zero - purtroppo resta indietro negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030, in termini di efficienza idrica: siamo maglia nera quanto a spreco, perché registriamo il maggiore prelievo di acqua per uso potabile pro capite tra i 28 Paesi dell'Unione Europea. "Eppure – spiega Luca Falasconi, docente Distal Università di Bologna e curatore del progetto 60 Sei ZERO - il 71% del nostro pianeta è acqua, il 65% del corpo umano è acqua e a livello planetario disponiamo di 1,4 miliardi di chilometri cubi di acqua pari a 200 milioni di metri cubi per abitante, ma di questa solo lo 0,5% è acqua potabile disponibile (il 97% è acqua di mare e il restante 2,5% è acqua presente nei ghiacciai). In termini di scelte nutrizionali va ricordato che la dieta mediterranea utilizza in un anno poco più di 1700 metri cubi di acqua pro capite, mentre la dieta anglosassone finisce per assorbire fino a 2600 metri cubi di acqua, sempre in un anno e sempre pro capite. Quindi il risparmio idrico e la sostenibilità ambientale passano anche attraverso la nostra dieta alimentare." Aggiornamenti e dettagli sul sito www.sprecozero.it

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