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MEGATUBO SOTTO IL BRENTA: ISPEZIONE STRAORDINARIA

Pubblicato il 03/04/2020

Dopo alcuni anni, il Consorzio di bonifica Brenta ha provveduto all'ispezione della condotta, che sottopassa il fiume Brenta e che collega idraulicamente la sponda sinistra alla sponda destra. Si tratta di una tubazione dalle dimensioni colossali, con diametro interno pari a 2,7 metri, realizzata nel 1970 e che da allora ha una funzione fondamentale per il territorio. Prima di quell'epoca, storicamente erano presenti lungo il fiume, da Bassano del Grappa verso sud, ben 14 prese d'acqua, ciascuna delle quali dava origine ad un canale, che veniva alimentato a favore dei vari utilizzi necessari al territorio: potabile, irriguo ed energetico. Con l'abbassamento del letto fluviale, a seguito delle massicce escavazioni di inerti in alveo, eseguite soprattutto nel secondo dopoguerra, tali prese rimasero troppo alte per poter essere alimentate dall'acqua e così si fu costretti a realizzare l'importante opera, che unifica le prese storiche in unico punto: la presa del canale Medoaco, in centro a Bassano del Grappa. Il canale Medoaco dopo un percorso di circa 2 chilometri raggiunge la località San Lazzaro, dove le acque vengono ripartite tra vari canali e da qui parte la condotta sotterranea, che corre parallela al fiume e poi lo sottopassa, emergendo dopo circa 2 chilometri in località Marchesane, da dove parte il cosiddetto canale Unico, che alimenta tutta la destra del Brenta.

La condotta negli ultimi tempi aveva mostrato un comportamento irregolare: per far transitare la portata necessaria si doveva alzare il livello d'acqua a monte in modo anomalo. Questo suggeriva qualche problematica e comunque, essendo trascorso tempo dall'ultima ispezione, si è ritenuto utile provvedere a mettere "in asciutta" straordinaria la condotta e svolgere le verifiche del caso.

È un'operazione che il Consorzio ha organizzato da alcuni mesi: infatti, non è facile interrompere il flusso d'acqua. In particolare, la presenza nei canali della destra Brenta di attività di peschiera ha imposto il mantenimento di una pur ridotta portata d'acqua, non potendo tali attività restare senz'acqua neanche un minuto, pena gravissimi danni. Si è quindi dovuto predisporre un sistema di pompaggio d'acqua dal fiume Brenta e canalizzare opportunamente tali acque fino a raggiungere le pompe in una stagione, in cui le portate nel fiume sono modeste: coinvolto anche un ampio gruppo di lavoro formato sia da operatori consortili che ditte esterne e con la collaborazione del centro di emergenza regionale, che ha fornito pompe e gruppi elettrogeni.

Una volta predisposto il sistema di by-pass, si è potuta asciugare la condotta e procedere all'ispezione, subito dopo aver recuperato la fauna ittica presente e restituendola al fiume.

L'operazione è avvenuta proprio durante l'emergenza Coronavirus, per cui sono state adottate tutte le precauzioni del caso; non era infatti rinviabile sia per lo sforzo preparatorio già profuso, sia per l'importanza dell'intervento sulla condotta strategica a livello comprensoriale. L'ispezione ha confermato che l'intervento era indifferibile: è emerso difatti che la condotta è ancora in buone condizioni, tranne che in alcuni tratti sul fondo, dove si sono verificate alcune erosioni; inoltre, è stato necessario rimuovere i depositi di terreno, che si erano accumulati presso il manufatto di uscita. La problematica maggiore è stata trovare, presso alcune giunture, la presenza di radici di alberature, che in taluni casi hanno drasticamente invaso la sezione del tubo, parzializzandola. È sorprendente che le radici possano infilarsi così in profondità e invadere, in modo così corposo, una tubazione di tali dimensioni.

Il Consorzio di bonifica ha immediatamente provveduto ad eliminare, dall'interno, le radici e a stuccare i giunti, nonché a svolgere i trattamenti di intonacatura e di chiusura delle "venute" d'acqua. Sono stati anche puliti gli sfiati e si è effettuato un rilievo topografico di precisione, così da poter ricostruire la posizione precisa della tubazione e poter provvedere, in un secondo momento, ad eliminare, all'esterno, la vegetazione infestante.

In pochi giorni tutta l'operazione è stata positivamente conclusa e si è potuta rimettere l'acqua: una corsa contro il tempo per non lasciare senz'acqua (a parte i valori minimi di portata assicurata con il sistema di by- pass) la destra Brenta e per ottimizzare i costi. Ciò è stato possibile ricorrendo a malte speciali a presa rapida, che sono state utilizzate per le intonacature.

"Si tratta di un intervento, cui capita poche volte di assistere" riferisce il direttore, Umberto Niceforo

Il presidente del Consorzio, Enzo Sonza, esprime parole di stima nei confronti di tutto il personale del Consorzio che, in questo periodo di emergenza sanitaria, sta dando il massimo per garantire, al territorio, i servizi essenziali di difesa idraulica e di alimentazione idrica: "Abbiamo ereditato grandi opere dai nostri predecessori e questa è tra le più importanti, ma anche molto delicata. Il Consorzio c'è sempre, anche in questi periodi critici: tutte le attività di manutenzione dei canali ricadono ora e non sono rinviabili, perché si avvicina la stagione irrigua con temperature più alte delle medie stagionali e non piove da tempo. La legge ci classifica come enti, che erogano servizi pubblici essenziali e il nostro personale sta dimostrando impegno straordinario, pur dovendosi turnare per motivi di sicurezza. Ci sono poi testimonianze di vicinanza, che meritano di essere citate: ad esempio, su interessamento del sindaco di Rossano Veneto e di un gruppo di volontari, ci è stato donato un certo numero di mascherine, sapendo che in questo periodo non è facile trovarne. E' un episodio, che fa onore a queste persone generose e attente; a loro, un grazie sincero."

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