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IN ARRIVO POSSIBILE STATO DI SOFFERENZA IDRICA NEL DISTRETTO DEL PO

Pubblicato il 08/04/2020

Nel comprensorio del distretto idrografico del fiume Po, ad oggi, non si manifesta un contesto diffuso di evidente scarsità idrica e questa situazione palesa che le ultime piogge cadute e le precipitazioni nevose, in progressivo scioglimento, hanno scongiurato, per ora, un'ulteriore immediata emergenza dettata dalla siccità, che in altre aree del nostro Paese sta mettendo già in seria difficoltà tutto il comparto agricolo.

Il quadro delineato, temporaneamente non ancora preoccupante, potrebbe però essere "a tempo", visto che per i prossimi 15 giorni non sono previste piogge di entità ragguardevole per rimpinguare falde e portate del Grande Fiume e dei suoi affluenti.

A conferma di questo macro-dato una serie di parametri ed analisi approfondite, che l'Osservatorio Permanente dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po – Ministero dell'Ambiente (l'organismo ufficiale del Ministero, legittimato a raccogliere e comunicare lo scenario complessivo) ha esaminato negli ultimi giorni, in collaborazione con tutte le Regioni del distretto (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Valle d'Aosta, Marche e Provincia Autonoma di Trento), con tutte le agenzie preposte alla funzione di monitoraggio dei dati meteorologici delle A.R.P.A. (Agenzie Regionali Protezione Ambientale).

L'attività dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, infatti, sta procedendo regolarmente nei diversi settori operativi, grazie all'avanzata tecnologia e all'impiego agile del proprio staff, che continua a lavorare in regime di smart working. Così, in collegamento con i 38 partners che hanno contribuito fattivamente alla fase di stesura del Bollettino Mensile Ufficiale ADBPO, si è svolto l'incontro a distanza sui livelli di risorsa idrica.

La situazione generale sul distretto si mantiene stazionaria con i valori di portata al di sotto delle medie di riferimento ed in lento e costante esaurimento, ma comunque superiori ai valori minimi storici. A Pontelagoscuro, sezione di chiusura del bacino, la portata attuale è di 920 metri cubi al secondo, con una riduzione di circa 17-20% rispetto alla media di periodo, confermando lo stato di "sofferenza" del bacino, dovuto alla carenza di piogge intense. Le temperature risultano essere ovunque al di sopra delle medie stagionali (+ 3/5 gradi); la progressiva fusione del manto nevoso sosterrà parzialmente i valori di deflusso, rallentando la riduzione dei volumi, dovuta all'assenza di precipitazioni. La prossima settimana (13-19 Aprile) potrebbe iniziare con un lieve peggioramento delle condizioni meteo, ma senza precipitazioni di rilievo. Le temperature in continua ascesa ed il soleggiamento sempre più intenso hanno accelerato, nei giorni recenti, il processo di fusione delle nevi; su tutto l'arco alpino, lo zero termico risulta essere al di sopra dei 2200-2400 metri e raggiungerà quota 3000 metri entro il weekend. Nonostante la rapida fusione in atto, il manto nevoso, soprattutto oltre i 2000 metri, è ancora consistente, in particolar modo sul settore occidentale dell'arco alpino. Situazione diversa sull'Appennino Settentrionale, dove rimane solo un modesto manto nevoso oltre i 1800-2000 metri.

La riserva dei grandi laghi regolati è lievemente al di sotto rispetto alla media del periodo di riferimento, ma superiore agli anni critici. Alcuni scostamenti evidenti ci sono solo per i volumi invasati nei laghi di Como e d'Iseo, che risultano inferiori sia rispetto alla media del periodo, sia rispetto ai quantitativi alla stessa data del 2007. Tuttavia, i totali attuali delle riserve idriche nei bacini dei fiumi Adda ed Oglio risultano superiori sia alla media del periodo sia in comparazione ai quantitativi del 2007.

 "L'analisi dei dati capillari ricevuti dai territori – evidenzia il Segretario Generale del Distretto del Po, Meuccio Berselli – ha consentito ai nostri esperti di elaborare un monitoraggio fedele e condiviso, che ci consegna una scarsità per ora modesta di risorsa idrica, ma che potenzialmente potrebbe incrementare nelle prossime settimane. E' per questa ragione che abbiamo fissato già un nuovo incontro per il prossimo 7 Maggio, data in cui sarà concreta un'ulteriore analisi comprensiva dei primi rilevanti prelievi irrigui e del lento, ma costante esaurimento delle scorte immagazzinate, grazie al contributo della neve. Nel complesso, quindi, manteniamo alta l'attenzione soprattutto in quelle micro-aree più sofferenti, che mostrano già alcuni segni tangibili di scarsità di flussi. Voglio citare, per esempio, il caso del comprensorio del lago d'Idro in cui, per ragioni geomorfologiche del territorio oltre che meteorologiche, si fotografa una condizione già al limite."

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