"Dal Consorzio di bonifica Veneto Orientale arriva un progetto sperimentale, che conferma come il mondo della bonifica in Veneto sia in prima linea nel progettare risparmio idrico e forme di gestione efficiente e lungimirante dell'acqua, risorsa sempre più preziosa": Così l'assessore all'agricoltura e alla bonifica della Regione Veneto esprime appoggio e apprezzamento per il progetto sperimentale del Consorzio che, in località Fiorentina a San Donà di Piave, nel Veneziano, in un podere di proprietà consortile ha distribuito matrici organiche, preliminari alla preparazione del letto di semina della soia.
Il programma sperimentale, in collaborazione con il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente dell'Università di Padova, mira a verificare come l'impiego di pratiche agronomiche meno impattanti sui suoli possa far risalire il contenuto di sostanza organica nel terreno che, in vaste aree del Veneto Orientale, è sceso a livelli estremamente preoccupanti; si tratta, quindi, di una pratica sperimentale volta a contrastare il rischio desertificazione e a salvaguardare la qualità ambientale del suolo.
"Questo è un modo innovativo e lungimirante di intendere la bonifica – sottolinea Pan, che vede la Regione prima alleata dei Consorzi - Nel Programma di Sviluppo Rurale del Veneto attualmente in corso abbiamo inserito un'apposita misura per incentivare progetti sperimentali di risparmio idrico in agricoltura. Il progetto del Consorzio del Veneto Orientale allarga lo spettro dei progetti pilota, volti a garantire una maggior resilienza dei campi e delle colture al cambiamento climatico."
Pan sottolinea, infine, l'impegno progettuale dei Consorzi di bonifica, che "non sono solo enti di gestione di una rete di 15.000 chilometri di canali irrigui a servizio di oltre 600.000 ettari di campagne, ma anche presidi tecnici di riqualificazione ambientale".
"I Consorzi, con la propria capacità tecnica e progettuale – evidenzia Pan - sono riusciti ad attrarre oltre 200 milioni di euro in finanziamenti statali per migliorare l'efficienza irrigua e ora sono impegnati in un ampio piano di riconversione verso sistemi di irrigazione pluvirrigui, che comportano un risparmio anche del 50% d'acqua. Sperimentazioni pilota come quelle del Veneto Orientale ampliano ulteriormente la gamma degli interventi a tutela dell'ecosistema, aiutando a gestire economicamente attività di agricoltura, silvicoltura e zootecnia."