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IL VALORE AMBIENTALE DI UN LAVORO

Pubblicato il 12/06/2020

Con i suoi 18 impianti idrovori, oltre a contribuire alla riduzione del rischio idrogeologico, il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud intercetta e trattiene quintali di spazzatura destinati a riversarsi in mare; non solo: per prevenire il fenomeno dell'abbandono di oggetti e materiali lungo i corsi d'acqua, il Consorzio organizza eventi ed iniziative volte a sensibilizzare i cittadini, partendo dai ragazzi delle scuole.

"Proprio in questi giorni è stato ricordato dai giornali con mio grande piacere – afferma il presidente dell'ente consortile, Fabio Bellacchi - uno degli interventi più importanti progettati ed eseguiti dal Consorzio di bonifica, con finanziamenti regionali, a difesa della costa maremmana e dell'entroterra di Alberese, quello alla foce del fiume Ombrone."

Nello specifico, a Marina di Alberese, lungo l'area del Parco della Maremma, la cui spiaggia e la vegetazione erano ormai profondamente compromesse dall'erosione costiera, è risultato vincente l'intervento, conclusosi nel 2015, sull'ala sinistra del delta dell'Ombrone. Grazie ad esso è stata ricostituita la spiaggia, con l'impianto di 6 pennelli lunghi 250 metri ciascuno, formati da massi naturali senza cemento, sommersi in mare per trattenere la sabbia ed è stato rifatto l'argine lungo circa 1.300 metri a difesa di pineta, duna, retroduna e di preesistenti opere di bonifica. In totale, oltre 10 milioni di euro di investimento, finanziati dalla Regione Toscana con fondi europei per un progetto all'avanguardia e mai attuato prima, finalizzato a scongiurare il pericolo che l'erosione marina potesse compromettere definitivamente uno degli angoli più famosi e prestigiosi del Parco della Maremma.

Il fenomeno erosivo, causato dal minor apporto della foce dell'Ombrone, con la conseguente infiltrazione di acqua salata nella pineta granducale, oltre a far scomparire parte del litorale e parte del centro abitato della Marina, aveva creato danni alle specie dell'habitat retrodunale ed anche alle storiche opere idrauliche e di bonifica.

"Oggi raccogliamo i risultati più che positivi di un importante intervento di stabilizzazione della costa e di difesa della foce dell'Ombrone, interamente progettato e realizzato dal Consorzio di bonifica: un esempio di corretta gestione territoriale con un'attenta e scrupolosa sensibilità sui parametri ambientali, un modello che auspico possa essere applicato, oltre al Parco della Maremma, all'intero litorale maremmano e non solo" conclude Bellacchi.

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