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GIORNATA MONDIALE CONTRO LA DESERTIFICAZIONE COLDIRETTI: IN ITALIA, ADDIO AL 25% DI CAMPAGNA

Pubblicato il 17/06/2020

L'ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre 1/4 della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell'abbandono, provocati da un modello di sviluppo sbagliato, che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari: è quanto afferma Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità, istituita dalla Nazioni Unite per il 17 di giugno e dedicata quest'anno a "Cibo, Mangimi e Fibre".

Il territorio nazionale ha il primato europeo nella biodiversità, grazie, ad esempio, alle 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei "cugini" francesi e alle 533 varietà di olive contro le 70 spagnole, ma anche al primato di 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con 72.000 operatori. Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l'Italia, continua Coldiretti, deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell'attività agricola. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con una decisa tendenza al surriscaldamento, con il moltiplicarsi di eventi estremi , manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense, il rapido passaggio dal maltempo alla siccità; ad essere compromesse sono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro, in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale, danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

"In un Paese comunque piovoso come l'Italia, che per carenze infrastrutturali trattiene solo l'11% dell'acqua di pioggia, occorre un cambio di passo nell'attività di prevenzione - dichiara il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini - Bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l'emergenza con interventi strutturali. Come Coldiretti, per lo sviluppo sostenibile del Paese abbiamo ideato, ingegnerizzato e poi condiviso (con ANBI, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti) la messa in cantiere di una rete di circa mille laghetti, nelle zone di media montagna, da utilizzare per la raccolta dell'acqua da distribuire in modo razionale, in primis, ai cittadini, quindi all'agricoltura ed all'industria.

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