Biker, famiglie a caccia di tranquillità e di uno spazio per il picnic, appassionati di tintarella, persone a caccia di brividi e pronti a lanciarsi nel vuoto per attraversare il fiume Arno in volo e poi soprattutto tanti fan della pesca: dal Canto alla Rana al Lungarno delle Monache, nel comune di Pratovecchio Stia, sono tante le occasioni per trascorrere una giornata diversa, tuffati nel verde e circondati dalla natura.
E' in questo tratto, dove l'Arno è poco più di un fiumicello, che è nato Vivere il fiume, il contratto di fiume che ha debuttato con l'inaugurazione della zona di pesca a regolamento specifico, Capodarno.
Al taglio del nastro, tutti i partner dell'iniziativa, a cominciare dalla Regione Toscana, che il progetto lo ha apprezzato e finanziato.
L'assessore regionale,Vincenzo Ceccarelli, riscoperta la sua antica passione, canna da pesca alla mano, si è messo subito all'opera: "E' una grande opportunità per gli appassionati di pesca, ma anche per tutte le persone che vogliono godere di una giornata in un ambiente incontaminato. L'obiettivo del progetto – spiega Ceccarelli, commentando la conclusione dell'iter di realizzazione della zona di pesca a regolamento specifico – è proprio quello di valorizzare questo tratto di Arno, che ha il pregio di svilupparsi in una vallata incantevole, ai margini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove parte la ciclopista e dove esistono impianti ricreativi di qualità. Un ringraziamento a quanti si sono adoperati per far partire l'iniziativa e che continueranno a lavorare, perché il contratto di fiume diventi davvero un volano per l'economia e il turismo di tutta l'area."
"La mission del CB2 è privilegiare il confronto fra interessi diversi e con essi la prevenzione, attrezzando il territorio per aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici, incentivando anche la naturalità dei fiumi e migliorando la qualità dello loro acque - spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, illustrando l'attività svolta dall'ente consortile per la manutenzione del tratto di Arno, che attraversa il comune di Pratovecchio Stia - Il nostro Consorzio farà in modo che queste esperienze positive si moltiplichino. A breve partiranno nuovi progetti sul Contratto di Fiume Civis Chiana e debutteranno nuovi strumenti in tutte le vallate. Per il Casentino, puntiamo in alto; vogliamo mettere in rete tutte le aste fluviali e creare un contratto di fiume di area: il Casentino H2O per promuovere e valorizzare tutti i territori, che vivono attorno ai corsi d'acqua del nostro splendido territorio."
"L'attività della pesca – commentato Nicolò Caleri, sindaco del comune di Pratovecchio Stia - rappresenta una bella occasione non solo per praticare sport, ma soprattutto per apprezzare e tutelare il nostro ambiente in piena sinergia con altre progettualità realizzate dalla Regione Toscana e dalla nostra amministrazione, quali la Ciclopista dell'Arno e il recupero del Lungarno delle Monache, a Pratovecchio. Come tutti gli sport outdoor, anche la pesca può rappresentare un elemento di forte attrattività turistica e quindi un volano di sviluppo economico per un territorio montano come il nostro. Ringrazio la Regione Toscana e tutti i partner coinvolti, quali il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, l'Associazione Pescatori Casentinesi, la FIPSAS di Arezzo, la Troticoltura Puccini e l'Antica Troticoltura Molin di Bucchio."
Nella mattinata l'acqua già pescosa dell'Arno è stata arricchita con l'immissione di un centinaio di trote provenienti da uno dei due impianti di acquacoltura, partner del progetto.