"Senza una buona irrigazione si perde la qualità del cibo, che oggi viene riconosciuta al nostro Paese a livello mondiale. Occorre dunque far capire, anche nel contesto europeo, che quando si parla di irrigazione non si parla di spreco di acqua, ma di qualità del cibo. Proprio questa è la sfida che ANBI deve porsi, come sta già facendo, ma in modo sempre più forte in futuro." Lo afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, intervenendo alla seconda giornata dell'Assemblea ANBI, l'Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, organizzata quest'anno on-line nel rispetto delle normative anti Covid-99.
"Proprio grazie all'esperienza e all'impegno di ANBI – prosegue - il nostro Paese può diventare un punto di riferimento europeo e mondiale nel proporre il meglio della tecnologia al servizio dell'agricoltura: dal sistema goccia a goccia, all'utilizzo di dati e fotografie tramite satelliti e droni. Trattenere solo il 10% di acqua è un lusso che l'Italia non può più permettersi. Dobbiamo accumularla, realizzando nuovi bacini e metterla a disposizione dell'agricoltura, della produzione di energie rinnovabili e delle zone, che nel periodo estivo vanno in siccità, con alti rischi di spopolamento e di abbandono dei terreni agricoli. Occorre sviluppare investimenti significativi, coinvolgendo l'Università e comparti come quello delle costruzioni o energetico. E serve visione di medio e lungo periodo: non ci possiamo più permettere di dare risposte solo nell'immediato. In stretta relazione con le Regioni, ANBI può fare in modo che, nei prossimi Piani di Sviluppo Rurale, tutto ciò che è efficientamento del sistema d'irrigazione venga sostenuto, intercettando in modo efficace gli investimenti europei.»