Grandine sulle Prealpi Trevigiane: in centro a Vittorio Veneto i chicchi sono scesi fitti per oltre venti minuti; colpita dal maltempo anche la provincia di Vicenza, in particolare la zona di Bassano del Grappa, Pove e Solagna, dove un violento nubifragio ha provocato allagamenti e colate di fango, che hanno invaso anche le piazze centrali. Il maltempo insiste ancora sul Veneto, con uno sbalzo termico notevole, interessando anche altre regioni d'Italia, da nord fino al sud e registrando, a macchia di leopardo, milioni di euro di danni per la distruzione delle produzioni di uva e frutta, verdura e ortaggi, angurie e meloni, nonché edifici scoperchiati, serre divelte ed il lavoro di un intero anno andato perduto nelle aziende agricole. La tempesta, precisa Coldiretti, è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili, che provoca alle coltivazioni nei campi dove è in piena raccolta la frutta estiva. L'estate 2020 è stata segnata fino ad ora da una media di oltre 3 violente grandinate al giorno sul territorio nazionale, dove si contano anche trombe d'aria e "bombe d'acqua" a conferma dei cambiamenti climatici in atto.
Così come sta facendo in queste ore, il maltempo ha determinato negli ultimi giorni ripetute situazioni tali da indurre il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a dichiarare più volte lo stato di crisi per eccezionali avversità atmosferiche.
Lo stato di crisi è già stato dichiarato, fino al termine della fase meteorologica avversa, per i danni riportati nei territori delle province di Belluno, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza.
Lo stato di crisi è stato inoltre decretato dal Governatore del Veneto altre due volte: la prima per le eccezionali avversità atmosferiche verificatesi il 21 e il 23 luglio scorsi nelle province di Belluno e Vicenza; la seconda per le avversità atmosferiche del 29 luglio nel comune di Auronzo di Cadore e per quelle del 30 luglio scorsi nel comune di Canale d'Agordo.