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MALTEMPO: MILIONI DI DANNI NEL VENETO

Pubblicato il 24/08/2020
Summit a Verona stamattina per la conta dei danni alle campagne dopo il violento nubifragio, che si è abbattuto nel cuore della città, ma che non ha risparmiato vigneti e frutteti dell'immediata periferia; la furia del maltempo ha devastato persino le reti antigrandine, atterrando coltivazioni di actinidia e sradicando viti con grappoli pronti alla vendemmia. Nel padovano sono state colpite sia l'area della Bassa che la zona dell'Alta: si segnalano serre distrutte e annessi rustici scoperchiati; salvi cavalli ed animali nelle stalle rovinate da grandine e dalle raffiche di vento. La coda della tromba d'aria ha investito, oltre a Padova, anche Vicenza e Rovigo, seppur in maniera minore, creando disagi nei centri urbani, dove si registrano alberi caduti ed allagamenti lungo le strade. Frane si segnalano nel bellunese in un territorio già fragile e provato dalle calamità naturali. L'ultima perturbazione di Agosto ha colpito "a macchia di leopardo" il Nord Italia facendo salire il conto dei danni a livello nazionale in un mese segnato da 5 grandinate e "bombe d'acqua" ogni giorno lungo la Penisola, secondo i dati ESWD. In un decennio, secondo Coldiretti, i cambiamenti climatici hanno provocato danni per oltre 14 miliardi di euro tra perdite della produzione agricola nazionale, nonchè danni a strutture ed infrastrutture nelle campagne a causa di allagamenti, frane e smottamenti. I cambiamenti climatici hanno fatto esplodere anche il pericolo idrogeologico: sono saliti a 7.252. i comuni italiani (il 91,3% del totale), che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo i dati Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale); tale situazione è aggravata dal fatto che il territorio italiano è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall'abbandono con la perdita, negli ultimi 25 anni, del 28% della superficie agricola utilizzabile, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Il nubifragio di ieri sera e i conseguenti allagamenti hanno messo in risalto, ancora una volta, l'urgenza di lavorare sulla prevenzione idrogeologica: è questo il messaggio lanciato dall'Ordine dei Geologi del Veneto, per bocca della presidente Tatiana Bartolomei. "I cambiamenti climatici, l'eccessivo consumo del suolo e le conseguenze sul territorio sono, ancora una volta, drammaticamente evidenti. La situazione venutasi a creare ieri ha chiarito che è sempre più urgente la prevenzione sul territorio, la corretta e puntuale gestione geologica. Questi episodi – prosegue Bartolomei - mettono in luce che c'è bisogno assoluto di una nuova visione della governance territoriale e di nuove strategie, che prevedano l'aggiornamento delle pianificazioni vigenti e reali sinergie tra studi, progettazione geologica e progettazione strutturale urbanistica." Bartolomei conclude: "Un'attenta pianificazione territoriale, supportata da specifici e puntuali studi geologici, idrogeologici e di compatibilità idraulica, come del resto previsto dalla normativa vigente, contribuisce in modo sostanziale alla sicurezza ed alla sostenibilità economica sia pubblica che privata ed alla prevenzione di danni ingenti come quelli, con cui dobbiamo fare i conti."

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