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QUEI CANALI, CHE RAGGIUNGEREBBERO LONDRA…

Pubblicato il 10/06/2015

IRRIGAZIONE AL VIA

Quel canale che andrebbe da Mantova a Londra e… garantisce il top del made in Italy 50.000 ettari irrigati, 1.300 chilometri di canali invasati, a gravità dal Garda o con sollevamento dai Fiumi. Dal Grana Padano alla riscoperta del Basilico. Quando l'acqua irrigua fa bello un territorio e il suo habitat anche a beneficio delle falde.

QUEI CANALI, CHE RAGGIUNGEREBBERO LONDRA…

"Immaginare la pianura mantovana come uno straordinario corpo largo 500 chilometri quadrati… nel quale per la prima volta scorre sangue nelle vene, prende vita e inizia a… lavorare, produrre": con questa metafora Elide Stancari, presidente del Consorzio di bonifica Territori del Mincio, descrive la stagione irrigua 2015 e lo spettacolare riempimento d'acqua dei canali del comprensorio. Entro Settembre, il sistema irriguo consortile distribuirà 500 milioni di metri cubi d'acqua a beneficio di 8.000 aziende agricole del comprensorio, garantendo la produzione dell'eccellenza del made in Italy lombardo: dal Grana Padano, ottenuto da bovine che si nutrono di prati polifiti irrigui e insilati, al vitellone da carne, alimentato col mais, per arrivare alla soia, al riso, alle orticole (pomodoro, radicchio, lattughe), alle frutticole (melone, anguria, kiwi, mele, pesche) sino alla recente riscoperta delle piante officinali (tra cui il basilico). "Gli ettari irrigabili – spiega Cesare Buzzacchi, direttore dell'ente consorziale – sono 50.000 nel nostro comprensorio grazie ad una rete, che conta complessivamente 1.300 chilometri di canali capaci di coprire la distanza tra Mantova e Londra. Su di essi lavorano 60 persone cui, nella stagione estiva, si aggiungono gli avventizi. Nel corso dell'inverno, per garantire l'efficienza del sistema, abbiamo proceduto alla ripresa di frane, alle attività di manutenzione e quindi avviati gli sfalci. Quindi i canali si riempiono per l'avvio dell'irrigazione, al fine di portare da subito acqua a mais, ortofrutta e prati stabili per il primo sfalcio. In caso di annate particolari, come il 2014, i quantitativi d'acqua da distribuire possono ridursi sino del 25%, diversamente si è in grado di garantire la produttività di queste terre in un clima continentale, proprio grazie alla pratica secolare dell'irrigazione". L'acqua, che scorre nei canali mantovani, deriva da due fonti diverse: nella porzione di comprensorio posto in sinistra del fiume Mincio scende a gravità dal lago di Garda, giungendo sino ad Ostiglia; nella porzione posta in destra Mincio è sollevata meccanicamente da sei grandi impianti dislocati sui fiumi Mincio ed Oglio e da qui, con canali ed impianti minori, indirizzata ai terreni.

UN USO MULTIPLO

"Da segnalare – riprende la presidente Stancari – il valore ambientale che l'acqua che scorre nei canali garantisce. Sia per il ravvenamento delle falde, ma anche per lo straordinario valore e habitat offerto ad uccelli migratori, pesci e attività dell'uomo nel suo complesso (dalla pesca sportiva all'escursionismo lungo i canali). Inoltre, l'uso plurimo dei canali è altresì testimoniato dalla presenza di un impianto idroelettrico nel comprensorio e dal rinnovato interesse verso questa attività che vede nuove proposte di realizzazione". Da segnalare, infine, la presenza ancora oggi di antichi mulini e riserie (ora elettrificati) per la molitura o la lavorazione del riso lungo il fitto reticolo idrico gestito dal Consorzio.

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