«La Giunta Regionale sarda non ha inserito nella prossima finanziaria i 19 milioni di euro, che i consorzi di bonifica dell'Isola vantano nei confronti di Enas-Ente Acque della Sardegna per il ristoro dei costi energetici. I nostri enti ora rischiano il collasso finanziario e potrebbero interrompere nei prossimi giorni l'irrigazione nelle campagne, con conseguenze devastanti per l'agricoltura.»
È l'allarme lanciato da Pietro Zirattu, presidente di ANBI Sardegna. Negli scorsi mesi, ANBI ha scritto più volte alla Regione per sollevare il problema e segnalare il rischio di uno stop alle attività: "Per i Consorzi, già provati da oltre tre anni di mancati ristori", scrive il presidente, Zirattu, "tale condizione è diventata insostenibile e pregiudizievole della loro tenuta economica e finanziaria, tanto da precludere, in taluni casi, ogni tipo di programmazione per l'avvio della nuova stagione irrigua e pregiudicare anche l'erogazione di acqua potabile per diversi territori, laddove il servizio è oggi garantito dagli impianti di pompaggio dei consorzi". In media i sette enti di bonifica della Sardegna spendono 8 milioni di euro all'anno per erogare l'acqua in 170.000 ettari infrastrutturati di territorio, con una rete di quasi 12.000 chilometri di condotte, 110 vasche di accumulo, 106 impianti di sollevamento e 16 idrovore.
Lo scorso 4 agosto, nel corso di un incontro, era stato chiesto alla Regione di trovare una soluzione definitiva al mancato ristoro dei costi energetici, sostenuti per l'erogazione, in pressione, dell'acqua irrigua, secondo quanto previsto dalla legge regionale 6 del 2008.
«Dopo tante interlocuzioni, vediamo che nel bilancio regionale viene confermata la mancanza di risorse –ribadisce il presidente di ANBI Sardegna - Dobbiamo registrare che il mancato inserimento dei fondi in finanziaria porterà come conseguenza all'impossibilità di erogare la risorsa idrica necessaria, con effetti pesanti sulle campagne sarde. Chiediamo alla Giunta Regionale di cambiare immediatamente rotta: ci dispiace che, oltre al danno economico, in questo modo non venga riconosciuto il nostro ruolo più ampio. I consorzi per loro natura non sono meri distributori d'acqua agli agricoltori, ma assolvono fin dalle origini a compiti ben più nobili e di interesse generale ed ambientale – conclude Zirattu - È arrivato il momento di valorizzare una risorsa presente in Sardegna soprattutto nell'ottica del Green New Deal.»