E' una vera e propria corsa contro il tempo per mettere in sicurezza l'area, consolidare gli argini e rendere stabile la Traversa San Michele, in prossimità della centrale idroelettrica interrata, che segna il confine tra le province di Reggio Emilia e Modena.
Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, che gestisce l'opera sul fiume Secchia, aveva infatti operato migliorie strutturali all'indomani delle ultime piene ed il monitoraggio aveva consegnato un esito inaspettato che, a causa di un imponente cratere creato dall'erosione dei flussi d'acqua, palesava la necessità di intervenire al più presto per mettere in sicurezza l'importante l'infrastruttura.
Il sollecito è stato immediatamente colto dalla Protezione Civile regionale e, grazie allo stanziamento di fondi per 400.000 euro, il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale ha progettato un intervento mirato, volto a proteggere la Traversa ed al contempo a consolidare l'argine, che separa l'alveo principale del fiume dalla cassa limitrofa.
Dirigenti tecnici responsabili ed imprese hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato già avanzato dei lavori e l'insieme delle migliorie, che interesseranno tutta l'area; al termine della visita, pareri soddisfatti di Rita Nicolini (direttore responsabile della Protezione Civile Emilia-Romagna), dei vertici del Consorzio Emilia Centrale (presenti con il presidente, Matteo Catellani e il direttore, Domenico Turazza),delle imprese esecutrici Parenti Costruzioni (per il consolidamento dell'argine) e CEAG (per la sistemazione dello scivolo di fondo della Traversa).
"Stiamo intervenendo per ultimare la ricostruzione della trave frontale, dello scivolo e della vasca. Al momento gli uomini del Consorzio – hanno commentato il presidente, Catellani e il direttore, Turazza – hanno terminato la parte anteriore, la paratoia di fondo e si apprestano ad intervenire a valle con la ripresa dello scivolo e del fondo vasca, grazie all'uso di massi e porfido. Inoltre, sulla Traversa viene realizzata una paratia in cemento armato con sovrastante soletta di collegamento per il contenimento dell'argine, su cui saranno riposti dei materassini tipo "Reno" (una struttura di contenimento costituita da una rete metallica a doppia torsione a maglia esagonale,) a controllo dell'eventuale erosione dell'invaso limitrofo, incrementandone il complessivo consolidamento."
"La Protezione Civile – ha commentato la responsabile, Rita Nicolini – ha aperti circa 300 cantieri su tutto il comprensorio regionale e lo staff tecnico è itinerante per monitorarne l'andamento; questo è uno di quelli e ha una importanza strategica di rilievo per la sicurezza dell'area e per le opere presenti."
L'ultimazione dei lavori richiederà ancora qualche giorno e l'auspicio condiviso da tutti è quello di poterli realizzare senza criticità ambientali, dovute alle abbondanti precipitazioni che, per quest'anno, hanno inaspettatamente risparmiato il mese di novembre, ma che potrebbero cadere in egual misura rispetto alle medie passate anche nelle prossime settimane.