GOCCIA VERDE ANBINFORMA AMBIENTI D’ACQUA MAGAZINE IRRIGANTS EUROPE CAP2020 PROGETTI ANBI
ITEN
Menu mobile
Torna indietro

MESSA IN SICUREZZA DELL’ARNO: CONTRO IL RISCHIO IDRAULICO, INTERVENTO TERRA/ARIA/ACQUA

Pubblicato il 18/12/2020

Complesso dal punto di vista operativo e organizzativo, ma anche scenografico ed inusuale, l'intervento sul fiume Arno è perfettamente riuscito.

Dopo una lunga serie di rinvii, a causa di condizioni meteorologiche sfavorevoli e in seguito ai rilasci dalle dighe disposti da Enel, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno ha finalmente schierato uomini e mezzi per liberare il fiume da alberature pericolanti, che ne minacciavano la sicurezza idraulica.

A Rignano sull'Arno, l'ente, impegnato nell'attività di manutenzione dell'asta fluviale, infatti, ha dovuto trovare una soluzione articolata, originale, spettacolare, abbinando le lavorazioni tradizionali all'impiego di personale specializzato in arrampicate sugli alberi ed all'utilizzo di piccoli natanti per il recupero, nonchè il trasporto del materiale legnoso, caduto in acqua.

"In questo tratto del fiume erano presenti alberature in stato avanzato di età, molto alte, con evidenti segni di deperimento come si può vedere dai tronchi tagliati, alcuni dei quali interessati da importanti fenomeni di marcescenza. Il Consorzio ha deciso di abbattere gli esemplari ritenuti più pericolosi - spiega Beatrice Lanusini, ingegnere referente d'area del settore difesa Idrogeologica dell'Alto Valdarno - Questo intervento rientra tra i tanti programmati progressivamente dall'ente in tutto il comprensorio per mitigare il rischio connesso alla presenza di alberature pericolanti, localizzate in prossimità dei corsi d'acqua e che, in caso di eventi meteorologici avversi, potrebbero impedire il regolare deflusso idraulico. In questo tratto abbiamo dovuto valutare e studiare modalità operative particolari per eliminare le piante, alcune delle quali ripiegate all'interno dell'alveo ed altre ubicate nella parte più impervia, quindi non raggiungibile con i mezzi tradizionali. La soluzione è stata di alleggerire le alberature con lavorazioni in quota mediante l'impiego di operai forestali altamente specializzati e di prevedere il recupero immediato del materiale legnoso, caduto in acqua, con l'utilizzo di piccoli natanti. Anche la programmazione dell'intervento è stata tutt'altro che semplice: abbiamo dovuto attendere condizioni meteorologiche accettabili per poter affrontare la scalata delle piante, tenere sotto controllo le portate del fiume Arno e i rilasci delle dighe a monte per far scendere in acqua i natanti, lasciare asciugare il terreno per evitare di danneggiare le aree, oggetto delle lavorazioni. Insomma, si è reso necessario armonizzare tutte le variabili per poter pianificare l'operazione nel momento migliore in piena sicurezza per il personale impiegato e per l'ambiente."

"Qui, più che altrove, è evidente la complessità di competenze, esperienze, capacità, che sono richieste al Consorzio per mitigare il rischio idraulico e difendere il territorio dagli allagamenti - commenta la presidente dell'ente consorziale, Serena Stefani - Dietro ad ogni attività c'è uno studio accurato ed un'attenzione altissima per riuscire a coniugare sempre e comunque la sicurezza con il rispetto, nonchè la tutela dell'ambiente: un impegno, al quale l'ente non abdica, neppure quando le situazioni sono particolarmente complesse."

Articoli correlati