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CROLLO BRIGLIA ARNO:LE PRECISAZIONI DELCONSORZIO DI BONIFICA

Pubblicato il 13/02/2021

In merito alla vicenda del parziale cedimento della cosiddetta pescaia dell'Isolotto-Cascine sul fiume Arno a Firenze, il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno tiene a precisare che, come ribadito anche dalla nota della Regione Toscana immediatamente successiva al verificarsi dell'evento in cui si spiegano tra l'altro gli interventi programmati per quella ed altre opere fluviali, la briglia in questione rientra fra le competenze della Regione con il suo Genio Civile, in virtù della Legge Regionale 79/2012, in cui chiaramente sono riportate le classificazioni nazionali delle opere fluviali, relativi compiti e funzioni dell'ente regionale e consortile.

Il Consorzio di bonifica che sull'Arno, come sull'intero proprio reticolo, ha chiare e specifiche competenze di manutenzione ordinaria sia in proprio che in accordo, avvalimento e convenzione con la Regione, si dispiace delle inesatte e frettolose attribuzioni di responsabilità, che gli sono state indirizzate, specie se ricevute da consiglieri regionali, che dimostrano così di non conoscere minimamente la normativa regionale vigente.

"Marco Stella e Francesco Torselli, approfittando dell'accaduto con un pronto atto di sciacallaggio politico, attualizzano, ma sbagliano il detto antico piove governo ladro – commenta il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, Marco Bottino – Il cedimento infatti è il prezzo, che paghiamo per inverni molto piovosi come quelli degli ultimi due anni e che hanno portato ad un forte logorio delle opere idrauliche, specialmente di quelle come la pescaia dell'Isolotto-Cascine, datate oramai più di 50 anni fa. Ci tengo ad informare Stella e Torselli – continua Marco Bottino – che su Firenze negli ultimi anni abbiamo attuato molti interventi sull'Arno in convenzione con il Genio Civile a partire, come logica vuole, con rifacimenti, rimodellazioni e restauri da monte del Girone fino a valle dell'Indiano con investimenti di Consorzio e Regione che sono passati da 700.000 a circa 6 milioni di euro all'anno, portandoci ad essere il territorio italiano, in cui si stanziano le maggiori risorse, tra finanziamenti regionali e tributo consortile, per la manutenzione e la prevenzione del rischio idraulico, tanto che tutti ormai si sono accorti dell'aumentato livello di manutenzione e della maggior cura dei nostri fiumi. Tutti, tranne chi preferisce gridare un più comodo e disinformato piove, governo ladro, ma questi sono i fatti, poco importa se piacciono a Stella e Torselli."

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