Lo snodo idraulico di Boretto (quasi 100 anni a servizio di circa 220.000 ettari di territorio coltivato nelle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova) ha attivato, in questi giorni, 6 delle 28 pompe idrovore, che prelevano le acque dal fiume Po per distribuirle alle colture tipiche dell'area. Proprio in queste ultime ore, in prossimità dello storico impianto, stanno lavorando, in contemporanea "full time", due escavatori per consentire la successiva messa in funzione di tutta l'opera a pieno regime per soddisfare in tempi adeguati la crescente richiesta irrigua.
Purtroppo, per il secondo anno consecutivo, si rischia di fare conti salati con il lascito invernale del Grande Fiume, che ha trasportato, proprio nell'ansa fluviale sottostante le pompe di prelievo idrico, un ingente ammasso di sabbie e detriti, che devono essere rimossi per permettere di pescare acqua a pieno ritmo. Fino ad alcune settimane fa, le quote idrometriche del Po non davano la possibilità di accesso agevole all'operazione ed in pochissimo tempo, come ormai accade sempre più di frequente negli ultimi anni, l'ammasso è notevolmente aumentato di dimensioni, accumulando quantità di materiale sabbioso, superiori addirittura a quelli della scorsa stagione.
L'azione di contrasto però è già iniziata ed in pochi giorni il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale arginerà il problema, ripristinando l'utilizzo complessivo della struttura, che serve un'area molto ampia in più province, condivisa con il Consorzio di bonifica Terre di Gonzaga in Destra Po, che opera prevalentemente nella zona lombarda, ma usufruisce dello stesso comune prelievo dal Grande Fiume. C'è da dire, per l'esattezza, che il mantenimento e la corretta pulizia dell'alveo non competerebbero ai Consorzi, i quali, volendo ripristinare rapidamente la funzionalità, svolgono, nella fattispecie, un ruolo di supplenza per poter soddisfare tutti coloro, che necessitano di risorsa idrica in questo inizio d'anno particolarmente siccitoso come confermano i più recenti dati diffusi dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.
L'irrigazione quindi sarà sicuramente assicurata, ma va considerata con rinnovata attenzione, da parte delle istituzioni competenti, una criticità, che con il passare degli anni peggiora visibilmente e può compromettere le produzioni locali, se non si porrà adeguato rimedio risolutivo.