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ULTERIORE CALO DI PORTATE NEL DISTRETTO PO E NESSUNA PIOGGIA IN VISTA

Pubblicato il 24/03/2022

A distanza di una settimana dall'ultima rilevazione, lo stato complessivo degli indicatori idro-meteo-climatici nel distretto padano del fiume Po non evidenziano miglioramenti sostanziali ed il quadro, che si delinea, mostra chiaramente come lo stato di perdurante siccità si stia lentamente, spostando da Ovest ad Est, incidendo progressivamente su tutte le aree lungo il corso del Grande Fiume.

A fronte di un deficit di pioggia sull'intero distretto che, negli ultimi trenta giorni, è superiore ai 100 millimetri (pari a -92%) e dopo 107 giorni di assenza di precipitazioni significative nel comprensorio padano, le portate evidenziano un abbassamento drastico in tutte le stazioni di rilevamento (tutte al di sotto della soglia di emergenza, raggiungendo i livelli più bassi dal 1972). L'area ad oggi, che ancora mostra il deficit maggiore, quindi con una siccità definita estrema che si sta propagando verso valle, è sicuramente quella piemontese fino alle province di Piacenza e Cremona, ma il trend si palesa anche a Boretto e Borgoforte fino a raggiungere il delta nella stazione di Pontelagoscuro.

Rispetto alla scorsa settimana, le quote rilevate hanno portato un ulteriore calo della risorsa idrica disponibile fino al 5% nelle stazioni di Piacenza (oggi a -70% dal -66% di sette giorni fa) e Cremona (-62% rispetto al -57% della settimana scorsa); ma sono in discesa anche le quote di Boretto (ora a -61% da -60%), Borgoforte (a -56% da -54%) e Pontelagoscuro ( a -56% da -55%).

Sia i grandi laghi che i bacini artificiali, invasati dal 5% al 30% rispetto alla media, languono pesantemente ed i possibili, quanto necessari rilasci dal lago Maggiore, a beneficio delle aree sottostanti, non saranno attuabili in modo proporzionale al fabbisogno agroambientale.

Estremamente deficitario è anche lo stato del manto nevoso su tutto l'arco alpino ed assente da quello appenninico. Prosegue anche l'invadenza progressiva delle acque salmastre verso l'interno (oltre 12 chilometri), provenienti dal mare Adriatico con inevitabili ripercussioni sul mantenimento della capacità di irrigare colture, che stanno entrando nel vivo della stagione. Proprio in questi giorni, infatti, i consorzi di bonifica stanno dando il via alla stagione irrigua a beneficio delle produzioni tipiche.

Quello, che in questo momento colpisce, è soprattutto la proiezione sul medio-lungo periodo delle previsioni meteo-climatiche, che non regalano ottimismo. Pur nella consapevolezza che il minor rischio di errore di previsione è tra i 10-12 giorni, gli scenari non annunciano piogge omogenee o significative fino alla metà del mese di aprile. Il regime anticiclonico, anche associato a masse di aria fredda in quota proveniente dall'area dei Balcani, genera stime di piogge decisamente al di sotto della media del periodo, cui si affiancheranno valori di temperatura sotto la media climatologica. In questo quadro poco rassicurante, l'aridità dei suoli favorisce anche l'incremento del numero di incendi ed un'eventuale ventilazione potrebbe ulteriormente esporre il territorio a rischi.

"Sono giorni di grande impegno nel mantenere alta la soglia di attenzione su ogni singola area interessata dalla siccità nelle regioni del distretto del Po – commenta il Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE Meuccio Berselli – Le Regioni stanno naturalmente attrezzandosi, grazie al lavoro delle singole agenzie di monitoraggio meteo, per mettere in campo interventi mirati."

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