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SICCITA’: AGGIORNAMENTI DAL COMPRENSORIO BURANA

Pubblicato il 19/07/2022

In riferimento alla grave emergenza idrica, che colpisce la pianura padana ed in particolare il bacino del fiume Po, si informa che attualmente il sistema irriguo del Consorzio di bonifica Burana continua ad essere sotto stress con il massimo delle richieste da soddisfare ed una disponibilità di risorsa irrigua, ancora in calo, che in taluni casi è 1/3 rispetto alla media degli altri anni.

Questa situazione ha reso indispensabile l'attivazione, nell'arco delle 24 ore, di protocolli operativi per intensificare manovre idrauliche, che possano garantire l'acqua alle varie zone con criteri di alternanza, agendo capillarmente sui diversi manufatti in grado di veicolare la risorsa unicamente dove strettamente necessaria.

Le maggiori difficoltà si stanno riscontrando nella fornitura di acqua, prelevata dal fiume Po tramite l'impianto Sabbioncello, a 70.000 ettari di territorio, ricadenti nella provincia modenese e parte della bassa mantovana; per questo motivo sono stati attivati altri prelievi alla Chiavica Secchia (Bomporto) ed all'impianto Bozzala Secchia (San Prospero) per circa mc./sec. 0,3 per soddisfare richieste localizzate in quelle zone.

L'acqua dal Po (attualmente a m. 7,35 sul livello del mare) viene prelevata al di sotto delle teoriche soglie di funzionamento all'impianto Sabbioncello di Quingentole (Mantova); in questo impianto sono in funzione 5 pompe, che riescono a fornire solamente circa 8 metri cubi al secondo rispetto alla potenzialità di mc./sec. 20, sufficienti solo grazie ad un'attività capillare di gestione delle manovre idrauliche sui manufatti e con un grande impegno di energia elettrica.

Rimanendo sull'asta del fiume Po, ad oggi al polo Pilastresi di Stellata di Bondeno (Ferrara), sono in funzione 7 pompe degli impianti sussidiari, in grado di fornire circa mc./sec. 21 di risorsa irrigua per far fronte alla richiesta idrica e di cui beneficia principalmente il territorio del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (150.000 ettari extra-comprensorio Burana), che non può prelevare dai propri impianti a causa della risalita del cuneo salino nel fiume Po.

Gravi criticità anche nei comuni di Nonantola e Ravarino, che sono serviti da 4 impianti sul fiume Panaro per una portata di circa mc./sec. 0,3. Questa zona viene inoltre servita anche dagli impianti di risalita dell'acqua proveniente dal CER (Canale Emiliano Romagnolo, che preleva acqua dal Po) e che fornisce circa mc./sec. 0,8 nei pressi della paratoia Guazzaloca di Crevalcore, che alimenta i comuni bolognesi.

Dal Panaro a Savignano vengono prelevati circa mc./sec. 0,18 attraverso la presa del canal Torbido e circa mc./sec. 0,25 dalla presa del Canale San Pietro di Vignola: portate modestissime, che hanno reso assolutamente indispensabile la turnazione e la richiesta di deroga al DMV (Deflusso Minimo Vitale).

Come confermato dall'Autorità di Bacino del fiume Po nella riunione della scorsa settimana, permane lo stato di grave severità idrica ma, grazie agli sforzi organizzativi della struttura consortile, tutti gli impianti pluvirrigui sono attivi, fino a quando le portate ne consentiranno il funzionamento ed in attesa delle determinazioni, che verranno assunte nella prossima riunione dell'Autorità con tutti i soggetti interessati.

Si ravvisa, quindi, la necessità di un utilizzo più oculato possibile della risorsa idrica, riducendone al minimo l'impiego e ricordando le raccomandazioni già espresse come, per esempio, dare priorità agli impianti di microirrigazione, tenendo conto che l'agricoltura ha ancora bisogno di risorsa irrigua almeno per più di un mese.

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