Gli effetti del cambiamento climatico in corso si traducono, il più delle volte, sempre con maggiore frequenza e gravità (talvolta tragica, come in Romagna, Marche ed Ischia) in eventi a carattere emergenziale, in cui il territorio mostra inevitabilmente le sue caratteristiche di maggiore fragilità e uno scarso livello di capacità di adattamento delle diverse aree, in cui insistono i fenomeni. Questo scenario, che provoca danni ingenti sia sotto il profilo sociale, sia ai beni materiali, generando insicurezza diffusa nella popolazione, ha prepotentemente ricollocato al centro del dibattito politico-istituzionale e del mondo tecnico-scientifico la necessità di individuare risposte più concrete che, in tempi più adeguati alle cause, possano indicare quelle azioni utili, in grado di mitigare l'estremizzazione delle condizioni meteorologiche anche più avverse e pericolose. E così l'Ordine degli Ingegneri di Bologna ha ideato l'incontro di approfondimento sul sistema di allertamento nazionale dal titolo "Mitigazione del Rischio da dissesto idrogeologico, incendi e siccità", cui sono intervenuti alcuni dei maggiori esperti su queste tematiche del nostro Paese.
L'attendibilità dei dati ambientali, la rapidità con cui vengono misurati e analizzati, le sempre più sofisticate ed innovative tecnologie assumono così un ruolo centrale nella prevenzione e nella mitigazione di fenomeni critici di natura climatica, legati a frane da dissesto idrogeologico, incendi improvvisi, siccità prolungata, alluvioni devastanti. Da qui l'idea di mettere in stretto contatto gli enti di pianificazione e le pubbliche amministrazioni con coloro che, grazie alla ricerca tecnologica più avanzata che conducono, sono in grado di elaborare soluzioni innovative, che possono ridurre gli incombenti scenari di rischio: un folto parterre di ospiti e focus mirati sull'argomento, ponendo a sistema pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti per facilitare lo scambio di buone pratiche sulla mitigazione degli scenari di rischio, acuiti dal cambiamento climatico, focalizzandosi sugli interventi non strutturali: dall'utilizzo di innovativi sensori fino alla corretta elaborazione e all'ottimizzazione dell'informazione in tempo reale per il supporto alle decisioni. Le stesse informazioni sono poi cruciali per una corretta pianificazione, quando è possibile lavorare sulla prevenzione.
Ma quali sono oggi le soluzioni tecnologiche per l'allertamento più avanzate, offerte dal mercato? Quali sensori per misurare ogni genere di grandezza, parametro e fenomeno e quali sistemi trasmissivi, alternativi e cumulabili, utilizzabili per accentrare le informazioni nelle sale operative? Il focus bolognese ha avuto proprio questa utilità esemplificativa, illustrando rilevanti "case history" virtuose e proficui modelli tecnologici, impiegati di ultimissima generazione: dalle tecnologie per la valorizzazione algoritmica, grazie a sensori che misurano l'umidità dei terreni in tempo reale (utile per i bacini di piccola portata nei quali intervenire rapidamente può scongiurare pericolose criticità) agli innovativi ritrovati della modellistica per il sistema di prevenzione dagli incendi (termocamere in grado di localizzare i focolai non appena partono e che, grazie all'ausilio di ulteriori camere HD, rendono più immediata anche l'individuazione dei piromani nei casi di incendio doloso). Anche i software di raccolta e validazione dei dati, di rielaborazione, modellazione e di allerta sono in continua evoluzione. Per questo Finapp, Leica Geosystems e Iside, oltre a sponsorizzare l'evento, hanno contribuito alla buona riuscita del dibattito nel contesto dinamico, che concerne tecnologie, competenze e responsabilità delle diverse istituzioni coinvolte a vario titolo nella mitigazione dei rischi naturali e nel quale si inserisce l'opportunità epocale, offerta dagli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.).
In apertura dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della recente alluvione che ha colpito la Romagna; all'incontro è intervenuto anche il presidente di ANBI, Francesco Vincenzi.