Durante la cerimonia di premiazione a Palazzo Trinci di Foligno sono stati assegnati i premi per il "Riconoscimento a imprenditori e istituzioni che hanno attivato iniziative e progetti produttivi, dimostrando una particolare sensibilità nei confronti dell'ambiente e del paesaggio".
Tra i progetti candidati, si è distinto il Consorzio della bonifica Burana, ottenendo il diploma di merito per gli "Impianti Redù, Principe, Torrazzuolo e Canale diversivo Gaggio-Panzano" a "Riconoscimento del costante impegno nella difesa del paesaggio e nell'uso sostenibile del territorio". A fare gli onori di casa, gli organizzatori del Club per l'Unesco Foligno e Valle del Clitunno e la Federazione nazionale dei Club per l'Unesco.
Il presidente del Consorzio della Burana, Francesco Vincenzi, spiega le peculiarità dell'opera premiata:
"Si tratta di un importante intervento di riqualificazione del sistema di distribuzione delle acque nella zona in Destra Panaro, nel distretto di Nonantola, del valore di oltre 3.300.000 euro e che ha modificato l'assetto irriguo di una zona fortemente vocata ad un'agricoltura di eccellenza e sempre più penalizzata da lunghi periodi di siccità e gravi crisi idriche. La progettazione e realizzazione dei nuovi manufatti idraulici Redù, Principe, il potenziamento del Torrazzuolo e del canale diversivo Gaggio- Panzano hanno reso possibile, all'interno del reticolo idraulico artificiale esistente, una realtà senza precedenti: portare l'acqua del fiume Po, tramite il sistema del Canale Emiliano Romagnolo, a 5.500 ettari di territorio nel nonantolano, lì dove l'acqua del fiume Panaro non era più sufficiente a soddisfare le richieste idriche di un'area ad alto valore agronomico. Senza trascurare le ricadute positive in termini paesaggistici e ambientali nel garantire un maggiore apporto idrico per affrontare i periodi deficitari, in cui tutto l'ecosistema risente della mancanza d'acqua, con grave pericolo di inaridimento e di rischio per la flora e la fauna presenti nel territorio, poiché private degli habitat necessari alla loro sopravvivenza."
Elisa Pellacani, presidente del Club per l'Unesco di Modena, aggiunge: "La proposta del Club per l'Unesco di Modena è stata originata dalla constatazione dell'effetto di tutela ambientale, che gli interventi realizzati dal Consorzio della bonifica Burana di Modena hanno prodotto: le condizioni per un risparmio della risorsa idrica e per un rimpinguamento delle falde, rendendo concreta la riduzione del rischio di inaridimento di un'area vasta e fertile, consentendo altresì la valorizzazione di ecosistemi acquatici, attuando iniziative previste dall'Agenda 2030 e più in generale di tutela e valorizzazione del paesaggio."