ANBI Toscana partecipa oggi e domani, a Napoli, al XII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume; l'evento si svolge in collaborazione con Regione Campania e con il patrocinio di WWAP UNESCO, Ministero dell'Ambiente, Ministero dell'Agricoltura e ISPRA, con il contributo organizzativo di Alta Scuola, Coordinamento A21 Locali, INU e ANCI.
ANBI Toscana, nello specifico, interverrà oggi, dalle 17.30 alle 19.30, con Maurizio Ventavoli, delegato di ANBI Toscana per i Contratti di Fiume e presidente del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno; al Tavolo 2 di discussione verrà affrontato il tema "Il ruolo dei Contratti di Fiume nei programmi di sviluppo e coesione, coniugando presenza istituzionale e partecipazione - assemblea delle regioni del centro Italia".
L'appuntamento arriva dopo che, nei mesi scorsi, in 18 regioni italiane si sono tenute le assemblee preparatorie, promosse dal Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (TNCdF), per contribuire con proposte concrete alla costruzione di una visione nazionale, che possa essere rappresentata in un documento di posizione e proposta da presentare a Governo e Regioni.
«Il Contratto di Fiume è uno strumento di dialogo con i territori – spiega Marco Bottino, presidente di ANBI Toscana – e permette di intervenire nell'interesse del corso d'acqua sotto vari aspetti. È importante la mediazione fra i vari ambiti per mettere nelle condizioni il decisore politico finale di finanziare i progetti nel modo corretto.»
«Il ruolo dei Contratti di Fiume nella nostra, come nelle altre regioni d'Italia, è fondamentale per la gestione ottimale sia dei corsi d'acqua che di altri aspetti del territorio, in cui si trova - dice Maurizio Ventavoli, delegato di ANBI Toscana per i Contratti di Fiume -. Un Contratto di Fiume è un accordo tecnico e finanziario tra partner pubblici e privati, interessati per una gestione globale di un'unità idrografica coerente, concertata e sostenibile su scala; uno strumento di programmazione strategica e negoziale per l'attuazione delle politiche pubbliche e delle direttive europee. E' uno strumento, che può davvero fare la differenza per le prospettive future.»