La temporanea chiusura dei flussi di risorsa idrica provenienti dalla derivazione irrigua del torrente Enza, avvenuta subito dopo Ferragosto a causa dei necessari interventi strutturali, volti ad incrementare i livelli di sicurezza idraulica nell'impianto di Cerezzola gestito dal Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, ha ridotto anche le fonti di approvvigionamento di alcune aree del territorio parmense; proprio la riduzione dell'acqua, unitamente alle alte temperature del periodo, avrebbero potuto mettere a repentaglio la sopravvivenza della fauna ittica presente, ma il provvidenziale intervento di personale del Consorzio di bonifica Parmense, in team con i membri delle Guardie Volontarie Ittiche di Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) Reggio Emilia, ha scongiurato il pericolo, grazie ad un proficuo lavoro di recupero dei pesci in diversi punti lungo l'asta del canale Spelta, sia in zona parmense che in quella reggiana confinante.
Sono stati così recuperati esemplari di "Ciprinidi Reofili" (barbi, cavedani, lasche, gobioni, vaironi, cubiti, ghiozzi), custodendoli all' interno di vasconi muniti di ossigenatore e, dopo aver verificato che le loro condizioni fossero idonee alla reimmissione, è stato effettuato il rilascio nel torrente Enza.
"Siamo lieti di contribuire a questa importante attività, per la quale intendo ringraziare, oltre al nostro personale, anche i volontari di Fipsas – dichiara la presidente del Consorzio di bonifica Parmense, Francesca Mantelli – Nonostante il recupero della fauna ittica non sia di norma un'azione che, per competenza, spetti ai consorzi di bonifica, siamo consapevoli dell'importanza che questa riveste per l'habitat e dunque, quando è nelle nostre possibilità, partecipiamo con impegno."